Saldi al via, ecco quanto spenderanno i romani: occhio alle truffe

Al via domani, nella Capitale e nel resto d’Italia, i saldi invernali 2024, tanto attesi da commercianti e consumatori. Confcommercio Roma stima una spesa pro capite di 168€ per i romani. Le regole del nuovo Codice del Consumo tutelano contro la pratica dei falsi saldi.

Saldi che passione! Circa sette romani su dieci approfitteranno degli imminenti saldi per rinnovare il guardaroba invernale.

Domani 5 gennaio, data unificata per l’intero Stivale, inizierà il “via” alle vendite sotto costo delle collezioni di fine stagione.                          Secondo un sondaggio di Confcommercio Roma e Format Research, il 67,9% dei romani effettuerà acquisti  in saldo, in linea con le intenzioni d’acquisto (-1,1%) dello scorso anno.   

Saldi ai blocchi di partenza. Romani pronti a spendere 160€ a persona, secondo la Confcommercio Roma
Circa 7 romani su 10 approfitteranno dei saldi invernali. Le stime della Confcommercio Roma – Romacityrumors

 

Per il 42,2% dei consumatori della Capitale, acquistare ad un costo minore è sicuramente un’occasione di risparmio e per fare affari, mentre per il 36% il periodo dei saldi è propizio per rifarsi il guardaroba ed un’occasione per acquistare articoli che altrimenti non si potrebbe permettere.   La metà dei consumatori però, il 52%, non intende fare acquisti nemmeno in saldo per risparmiare ed il 38% non acquisterà a saldo a causa di restrizioni economiche.

Abbigliamento e scarpe i più ricercati

I capi di abbigliamento (94,4%) e le calzature (85,1%) sono al top delle preferenze di chi comprerà a saldo, anche se chi opterà per le calzature è in lieve diminuzione(-1,5%)  rispetto allo scorso anno. 

Il 93,7% degli intervistati  ha dichiarato di aver già acquistato nel periodo degli sconti stagionali in passato, tra questi, circa il 54% dichiara di comprare fino ad un terzo degli articoli di moda acquistati in un anno. 

Le regole delle vendite a saldo a tutela dei consumatori.
Occhio al cartellino dei saldi. Le regole anti-fregature – Romacityrumors

 

Saldi sospirati da tempo dal  44,9% dei consumatori per poter comprare finalmente quel capo o quell’accessorio tanto desiderato ma troppo caro,  mentre il 71,2% dei consumatori approfitterà delle vendite stagionali  scontate per l’acquisto di qualsiasi articolo, con o senza griffe. 

Oltre il 98% dei consumatori destinerà a  questi saldi invernali un budget di spesa fino a 300 euro a famiglia. Si stima un budget medio pari a 168 euro a persona, in linea con i consumi dello scorso anno. Solo il 21,9% spenderà di più,  dato in diminuzione rispetto allo scorso anno (-4,8 punti percentuali).    Quasi il 70% dei consumatori si sente tutelato acquistando a saldo. Tale percentuale è in aumento rispetto allo scorso anno. 

Nove consumatori su dieci utilizzeranno i pagamenti elettronici per effettuare acquisti durante i saldi (92,7%). Il bancomat si conferma la modalità di pagamento preferita (64,3%) ed oltre la metà si recherà presso i negozi di fiducia. Segue il canale online con il 40% delle preferenze. 

In lieve aumento l’acquisto online abituale di capi o accessori di moda rispetto allo scorso anno (+2,4), grazie ai prezzi più bassi, alla maggior varietà di scelta e alla possibilità di comparare i prezzi. Il 72% dei clienti abituali del commercio online ritiene che acquistare sul web sia più conveniente, ma soltanto per alcune tipologie di prodotti.  

I dati dimostrano che i saldi nonostante il Black Friday e le vendite promozionali rappresentano ancora per i romani un appuntamento molto importante”. É quanto dichiara il presidente di Confcommercio Roma, Pier Andrea Chevallard. “Un altro dato che fa riflettere – prosegue Chevallard – é la riduzione della disponibilità di acquisto da parte dei romani, che in questi saldi porta ad acquistare prodotti “necessari” e non più prodotti “superflui.”. 

I saldi dopo il Natale trovano i portafogli dei consumatori già sgonfi

Meno rosee le previsioni dal punto di vista delle associazioni consumeristiche.  “Le ottimistiche previsioni dei commercianti rischiano di fare i conti con una realtà ben diversa. I saldi partono all’insegna dei dubbi e dell’incertezza da parte delle famiglie. – spiega il presidente Carlo Rienzi, presidente del CodaconsL’avvio degli sconti a ridosso del Natale riduce il budget da destinare agli acquisti, con i portafogli degli italiani già svuotati dalle feste di fine anno. Una consistente fetta di consumatori, poi, ha approfittato dei dieci giorni del Black Friday dello scorso novembre per acquistare abbigliamento e accessori a prezzi scontati. In base alle nostre stime, il giro d’affari nazionale dei saldi invernali si attesterà quest’anno tra i 4 e i 4,5 miliardi di euro, in netta diminuzione rispetto ai livelli di spesa pre-Covid, quando il giro d’affari dei saldi superava abbondantemente i 5 miliardi di euro”.”.
Il Codacons ricorda infine che “contro gli “sconti farlocchi” praticati dai commercianti si applica anche ai saldi invernali la nuova normativa entrata in vigore lo scorso anno che punisce l’odiosa pratica di alzare il prezzo di un prodotto prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi: i negozianti dovranno indicare chiaramente, oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso (e non più il prezzo di listino) applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti.”.  L’esercente che non indica accanto alla percentuale di sconto, che via via può alzarsi durante il periodo dei saldi, il prezzo più basso applicato nel mese precedente l’avvio dei saldi, è soggetto ad una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro. Multa che vale anche per le vendite sul web e le piattaforme di e-commerce, garantendo così maggiore trasparenza ai consumatori.

Dal Codacons, così come dalle altre associazioni a tutela dei consumatori, giungono le solite regole anti truffa.

Il decalogo contro le fregature dei saldi

  1. Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
  2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
  3. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
  4. Consigli per gli acquisti.  Valutate l’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.
  5. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova
  6. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
  7. Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
  8. Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
  9. Pagamenti. Il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
  10. Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.

 

Impostazioni privacy