Una maxi discarica abusiva è stata scoperta a sud ovest di Roma, al confine con il Comune di Fiumicino, sulla Portuense, a poche centinaia di metri dalla Città del Commercio all’ingrosso e dall’aeroporto di Fiumicino
Una maxi discarica abusiva scoperta quasi per caso dai piloti in fase di atterraggio all’aeroporto di Fiumicino. Sono nate così le indagini che hanno portato all’arresto di 12 persone, tutte accusate, a vario titolo, di inquinamento ambientale, incendio doloso, calunnia, furto di energia elettrica e acqua, abbandono e malgoverno di animali. Per rimuovere i rifiuti ci vorranno almeno 100 autotreni.
Proprio alle porte della Capitale, a poca distanza dal famigerato impianto di Malagrotta, tornato alla ribalta della cronaca poco prima di Natale per l’ennesimo incendio che ha messo fuori uso l’ultimo dei tmb rimasto funzionante, è stata scoperta una enorme discarica di rifiuti abusiva. La zona si trova proprio a ridosso anche dell’ex Fiera di Roma e del centro commerciale posizionato nei pressi dell’autostrada che da Roma conduce all’aeroporto Leonardo da Vinci.
Rifiuti speciali, chimici, sanitari, vernici, ferro, elettrodomestici, porte, mobili, arredi e spazzatura varia venivano scaricati e bruciati nella discarica abusiva e secondo i calcoli dell’Ama per rimuovere i rifiuti ci vorranno almeno 100 autotreni. Questa la clamorosa scoperta fatta grazie alle segnalazioni dei piloti degli aerei in procinto di atterrare sulla pista dell’aeroporto di Fiumicino. Le indagini infatti hanno preso il via circa un anno fa, proprio dopo alcune segnalazioni di piloti di linea che avevano comunicato la presenza di fumi provenire da un terreno sottostante la verticale di volo in fase di atterraggio, quando per motivi di condizioni meteo sfavorevoli erano costretti ad atterrare su una seconda pista dello scalo romano. Il gip di Roma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di una 52enne dipendente della Regione Lazio che millantava parentele con il clan Spada di Ostia, altri undici persone, compresi alcuni figli dell’arrestata e alcuni imprenditori, sono stati raggiunti da avvisi di garanzia.
Una piccola Terra dei Fuochi, ubicata quindi nel quadrante sud ovest della Capitale, al confine con il Comune di Fiumicino, a ridosso dall’immensa Città del Commercio all’ingrosso e a pochi chilometri in linea d’aria dall’impianto di Malagrotta andato a fuoco lo scorso mese di dicembre che ha creato tanti problemi alla raccolta dei rifiuti. L’inchiesta condotta dagli inquirenti ha portato alla luce che il terreno sequestrato risulterebbe occupato abusivamente dalla stessa persona arrestata (stimato in circa 18 ettari di superficie) e sarebbe stato messo a disposizione di alcune ditte di traslochi, di ristrutturazione edilizie e di facchinaggio per occultare tonnellate di rifiuti. In questo modo, le imprese non avrebbero pagato il costo per il regolare smaltimento e sarebbero così riuscite a monopolizzare il mercato, offrendo ai clienti un prezzo competitivo. Al termine delle indagini sono stati sequestrati anche i casolari presenti sul terreno e tre automezzi utilizzati per il trasporto illegale dei rifiuti.