I recenti fatti di cronaca internazionale e l’avvicinarsi del grande evento del Giubileo hanno fatto alzare l’attenzione nella Capitale
Sono state molto importanti le parole rilasciate ieri dal nuovo questore di Roma Roberto Massucci che, nel corso di un’intervista, ha dichiarato che il livello di attenzione per la sicurezza nella città in questo momento è altissimo. Questo è dovuto a vari fattori, tra i quali il recente aumento delle tensioni internazionali e la preparazione per un evento importante come il Giubileo, situazioni che pongono comunque Roma all’attenzione del mondo.
Il livello di allerta terrorismo in Italia è attualmente di livello 2, il che vuol dire che è molto alto, appena sotto la soglia del possibile attacco terroristico. In Italia sono circa 28mila gli obiettivi sensibili, tra i quali 205 riconducibili a Israele, nella maggior parte dei casi si tratta di sedi diplomatiche o centri religiosi.
Situazione difficile
La situazione era già complicata con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, poi era diventata calda dopo l’attentato del 7 ottobre scorso da parte di Hamas nei confronti di Israele, ora, con l’inasprimento della situazione in Medio Oriente e il coinvolgimento di altre nazioni, è diventata allarmante e il governo italiano ha alzato a due il livello di allerta terrorismo in tutta Italia. Ma è su Roma che si concentrano tutte le attenzioni dei servizi di sicurezza nazionali, troppo grande la rappresentanza ebraica nella Capitale e troppi i possibili obiettivi sensibili da sorvegliare, inoltre l’imminente apertura dell’Anno Santo complica ancora di più la preparazione del piano sicurezza. Secondo gli ultimi dati in possesso del nostro governo, dall’inizio del conflitto ad oggi, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, operante presso il Ministero dell’interno, ha registrato 456 segnalazioni di episodi a contenuto antisemita, portando, di conseguenza, a potenziare le collaborazioni e lo scambio di informazioni con le associazioni e le istituzioni ebraiche preposte e sensibilizzando i propri referenti territoriali per garantire un costante monitoraggio della situazione.
Manifestazioni vietate
Come più volte riferito dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in Italia non c’è un rischio concreto e immediato di attacchi terroristici, ma l’attenzione resta comunque altissima soprattutto a Roma dove sono state rinforzate tutte le attività necessarie di vigilanza previste nei luoghi più a rischio di attentato. Non soltanto il Ghetto, dunque, ma anche gli interessi israeliani nella Capitale saranno sotto osservazione, così come gli uffici delle rappresentanze diplomatiche e quelle delle imprese operanti in Italia con base a Roma. Inoltre sono state intensificate le vigilanze in tutti i luoghi di culto più importanti, soprattutto quelli a maggiore interesse turistico, gli aeroporti e la stazione Termini hanno visto alzare il livello di guardia. Tutte attività che saranno ancora più rinforzate con l’apertura dell’anno giubilare e milioni di pellegrini pronti ad arrivare nella Capitale per le celebrazioni dell’Anno Santo. Intanto sono state già studiate misure straordinarie per i cortei pro-Palestina che sono stati annunciati nella Capitale il prossimo 5 ottobre, manifestazioni peraltro già vietate dalla questura per motivi di pubblica sicurezza.