Roma, rinuncia a due settimane di accensione di termosifoni per far circolare le auto: l’iniziativa della capitale per la stagione invernale

Nella Capitale si sta seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi, non tutti però sono d’accordo. Le prossime settimane saranno decisive

Come risolvere la questione dei veicoli che potranno circolare nella Fascia Verde a Roma? Si stanno studiando diverse soluzioni. Al momento, il divieto per i motori diesel Euro 4 rimane. Tuttavia, si riflette su un’ipotesi abbastanza azzardata e i cittadini sono già sul piede di guerra.

termosifoni spenti per far girare le auto
Termosifoni spenti a Roma – roma.cityrumors.it

L’idea è infatti quella di spegnere i riscaldamenti in anticipo per continuare a far circolare automobili, veicoli commerciali e motoveicoli appartenenti alla categoria. Dal Campidoglio non arrivano conferme a riguardo ma sia Il Messaggero che ANSA hanno riportato l’indiscrezione.

Spegnere i termosifoni per far circolare veicoli inquinanti

A Roma dal 1 novembre non potranno più circolare fino al 31 marzo del prossimo anno le auto diesel Euro 4 nella fascia oraria dalle 07:30 alle 20.30, i veicoli commerciali appartenenti alle categorie N1, N2 e N3 (sempre diesel Euro 4) dalle 07.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Si fermeranno poi i ciclomotori e motoveicoli diesel Euro 3 mentre solamente dal 2024 i divieti verranno allargati anche a tutti i diesel Euro 5.

Roma, posticipata l'accensione dei riscaldamenti? L'ipotesi per far circolare i veicoli inquinanti
L’accensione dei termosifoni nella Capitale potrebbe slittare di una settimana – roma.cityrumors.it

All’interno del parco vetture della Capitale però sono ancora molto diffusi questo tipo motori (sarebbero circa 156mila i veicoli interessati) per questo si starebbe pensando di restringere il periodo di utilizzo degli impianti di riscaldamento di abitazioni e uffici, responsabili del 53% delle emissioni totali in città, e permetterne la circolazione per un altro anno. La richiesta di una deroga è arrivata da Palazzo Senatorio, con l’Arpa si è arrivati a una possibile soluzione.

L’ipotesi al vaglio è quella di posticiparne l’accensione e anticiparne lo spegnimento, oltre a fissare un tetto massimo di ore giornaliere – intorno alle 10 complessive. E non è finita qui, perché la temperatura dei termostati dovrebbe essere fissata a 2 gradi sotto quelli tradizionali, passando dai 21 ai 19 gradi centigradi.

Al momento pare esserci una presa di posizione definitiva, non sono stati ancora messi in campo provvedimenti concreti. Soprattutto perché in questi giorni la voce è iniziata a circolare e più di qualche cittadino ha manifestato il proprio dissenso. Sì perché il compromesso potrebbe pure essere accettato se si ripetesse l’inverno dello scorso anno (quando i termosifoni furono accesi addirittura il 21 novembre) ma in caso contrario sarebbe difficile da mandar giù.

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