A ottanta anni dal rastrellamento nel Ghetto della capitale, Roma ricorda una delle pagini più tristi della sua storia. Ecco tutti gli appuntamenti di oggi
Il 16 ottobre di 80 anni fa, Roma fu testimone dell’orrore del rastrellamento degli ebrei nel Ghetto. Una pagina vergognosa, che la capitale ricorda, con una serie di manifestazioni. La prima ha visto la posa di due corone d’alloro davanti all’ingresso della Sinagoga. La seconda, attraverso l’affissione su una saracinesca di diversi manifesti con i volti delle parsone scomparse in Israele il 7 ottobre scorso, dopo l’attacco dei miliziani di Hamas.
Il passato e il presente che sembrano accavallarsi in un vortice di violenze e paure. Il 16 ottobre 1943 l’orrore del nazifascismo devastò l’intera comunità di Roma. Oltre 365 soldati nazisti, guidati dal tenente colonnello delle SS Herbert Kappler, iniziarono la loro azione intorno alle 6 del mattino, entrando casa per casa e cercando tutte le persone di religione ebraica. Furono 1259 le persone catturate (363 uomini, 207 bambini e 689 donne). 227 (che provenivano da famiglie miste) vennero rilasciate: gli altri furono fatti salire sui carri bestiame che dalla stazione Tiburtina arrivarono ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Di questi solo 201 (154 uomini e 47 donne) vennero avviati ai lavori, gli altri (giudicati inabili al lavoro) finirono nelle camere a gas.
La Marcia della Memoria: rafforzate le misure di sicurezza
Tra le iniziative che la capitale metterà in scena per ricordare il Rastrellamento, c’è la Marcia della Memoria, che prenderà il via alle ore 17.30 da piazza del Campidoglio per arrivare al Ghetti intorno alle ore 19. Imponenti le misure di sicurezza, per scongiurare attacchi ed episodi si violenza, all’indomani dell’attacco di Hamas in Medio Oriente e degli scontri intorno alla Striscia di Gaza. Sarà un momento di ricordo, ma anche di solidarietà al popolo israeliano e alle famiglie delle vittime del conflitto. Per questo la Questura ha disposto un imponente piano di sicurezza, implementato e rafforzato ieri dopo il Comitato al Viminale.
A guidare l’iniziativa saranno il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della comunità ebraica della Capitale Victor Fadlun. Sul palco al portico d’Ottavia si alterneranno gli interventi istituzionali, mentre il presidente Mattarella deporrà una corona d’alloro lungo il muro che costeggia la sinagoga. Il percorso della marcia sarà bonificato e presidiato, così come avverrà all’interno del ghetto, che oggi ha già ospitato la camminata silenziosa per ricordare i 1.022 ebrei deportati dai nazisti. Per le vie del ghetto, accanto ai tantissimi giovani, hanno sfilato anche i sopravvissuti di Auschwitz Sami Modiano e Tatiana Bucci, mentre su alcune ringhiere sono comparsi i manifesti delle persone scomparse e prese in ostaggio in Israele. “Fino a quando Dio mi darà la forza di farlo, io non mi fermerò”, le parole di Modiano, 93 anni da sempre al fianco degli studenti che quest’anno torneranno anche a vivere il viaggio della Memoria
Gualtieri: “Doveroso tenere in vita la memoria”
“Sono trascorsi 80 anni dal feroce rastrellamento degli ebrei dal ghetto di Roma del 16 ottobre del 1943, una ferita profonda della storia della nostra città e di tutto il Paese. Questa data deve rimanere scolpita nella nostra memoria, affinché mai più una simile inaudita barbarie si ripeta”. Così su Facebook il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che stamattina ha deposto una corona al Tempio Maggiore .“In questa atroce occasione – aggiunge – il nazifascismo mostrò il suo volto più spietato, con più di mille persone, donne, bambini, uomini, strappati senza pietà dalle loro case, con famiglie intere fatte salire su dei treni alla stazione Tiburtina, caricati su 18 carri bestiame e deportati in modo disumano ad Auschwitz per essere infine sterminati col gas. Il tutto con una freddezza e una sistematicità che ancora oggi mettono i brividi. Deportati e uccisi per il solo fatto di essere ebrei: l’abisso del genere umano. Alla fine della guerra, tornarono a Roma solo 15 uomini e una donna. Oggi più che mai – dice ancora Gualtieri – questo importante anniversario diventa significativo. Da parte di tutti è doveroso tenere viva la memoria e Roma farà la sua parte, oggi e nei prossimi giorni con tante iniziative aperte alle scuole e alla società civile, per dare più consapevolezza di quello che è stato, far conoscere i volti e le storie di queste persone che non possono e non devono essere semplicemente dei numeri. Ricordiamo il passato perché abbiamo a cuore il futuro”.
Venezia: “Abbiamo vinto tanti pregiudizi”
Il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, Mario Venezia, ha partecipato oggi ad un incontro con gli studenti in Campidoglio. “Non dobbiamo parlare solo del dovere della Memoria: c’è il ‘piacere’ della Memoria, dello studiare”, ha dichiarato. “Ringrazio calorosamente il sindaco Gualtieri per quello che fa, per la sua amicizia e il suo impegno che va oltre l’istituzione – ha esordito Venezia – La Fondazione da due anni è su TikTok – ha spiegato poi – e anche su questo abbiamo vinto tanti pregiudizi. Giorni fa TikTok Germania ci ha chiamati per un percorso paneuropeo sulla Memoria”