Roma potrebbe avere presto un altro Patrimonio Unesco: pronta la candidatura della Regina Viarum

Ora gli ingredienti per ottenere il riconoscimento ci sono proprio tutti, è uno dei luoghi più suggestivi della Capitale.

La prima pietra è stata posta, il primo step completato. La strada è ancora, indubbiamente, lunga ma almeno ora qualcosa sembra muoversi. I rappresentanti del Ministero della cultura fanno finalmente partire l’iter per far rientrare l’Appia Antica tra i beni del patrimonio mondiale dell’Unesco.

Appia Antica candidata a patrimonio UNESCO, inviata la proposta
L’Appia Antica candidata a diventare patrimonio UNESCO, ufficializzata la richiesta – roma.cityrumors.it

Proprio di recente sono stati consegnato i ‘faldoni’ con tutti i dettagli della candidatura, la valutazione verrà effettuata nei prossimi mesi. Ci sarà da attendere ancora, comunque, pur essendo passati più di 15 anni dalla nascita della proposta. La Regina Viarum è stata ignorata per fin troppo tempo ed è arrivato il momento di riuscire a ottenere il riconoscimento che merita.

Appia Antica patrimonio Unesco? Qualcosa comincia a muoversi

I contatti con l’Unesco sono stati avviati, è da quasi vent’anni che si gira attorno al progetto ma i primi sviluppi concreti risalgono solamente all’ultimo periodo. L’Appia Antica si candiderà a “patrimonio dell’umanità”, dopo esser stata inserita nella lista propositiva del 2024 – ovvero quella comprensiva di tutti i beni di cui si richiede l’investitura.

La Regina Viarum pronta a diventare patrimonio UNESCO, inviata la candidatura
Completato l’iter per la candidatura della Regina Viarum a patrimonio dell’umanità, è nella lista Unesco 2024 – roma.cityrumors.it

Il 2020 è stato l’anno della svolta: tre anni fa sono iniziati i sopralluoghi preliminari per valutare le aree da preservare. Poi nel 2022 è toccato al Ministero della cultura e alla Soprintendenza di Roma avviare un dialogo fitto e una stretta collaborazione con gli enti territoriali che la Regina Viarum attraversa. E non parliamo certo di una zolla di terra: in totale sono coinvolte 4 regioni, 13 città metropolitane e 14 enti parco. Insomma, non proprio uno scherzo.

La procedura d’iscrizione è stata inviata a maggio di quest’anno, la candidatura ufficializzata invece pochi giorni fa. Ora non rimane che aspettare: una valutazione è attesa con ogni probabilità per la prossima estate. In mezzo ci sarà anche la riflessione dell’ICOMOS – ovvero l’organizzazione con cui l’Unesco dovrà confrontarsi sulla questione.

Intanto il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, gioisce in una nota: “Un’ottima notizia, è un itinerario da valorizzare e da mettere al centro di un turismo lento che, certamente, la porterebbe a essere uno dei più grandi cammini europei. Nessuna strada come l’Appia è stata pensata e realizzata per educare alla Bellezza, un percorso rivolto agli occhi, alla mente, all’anima che dobbiamo sempre più valorizzare e proteggere”.

Gestione cookie