Roma, maxi blitz al clan Senese. Scattano le manette. Le accuse sono gravissime

Dalle prime ore del giorno sono scattate perquisizioni e arresti: le forze dell’ordine hanno sferrato un colpo alla criminalità organizzata: quattordici arresti. Le accuse sono gravi

Il blitz è scattato nelle prime ore del mattino: La dda e i Carabinieri hanno sferrato un duro colpo alla criminalità organizzata a Roma: sono state arrestate quattordici persone con accuse gravissime: dal tentato sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso, all’estorsione aggravata dal metodo mafioso, fino al tentato omicidio e alla detenzione illecita di armi da fuoco.

Blitz Carabinieri
Roma, maxi blitz al clan Senese. Scattano le manette. Le accuse sono gravissime – roma.cityrumors.it

Decine e decine di rappresentanti delle forze dell’ordine si sono presentati in tenuta antisommossa: il colpo ha colpito numerosi rappresentanti del famoso “club Senese”. Le indagini sono state portate avanti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo della capitale e sono state coordinate dalla Dda di Roma.

Tra i nomi delle persone arrestate figurano quelli di Angelo Senese, fratello di Michele, Ettore Abramo detto “Pluto”, Girolamo Finizio, i fratelli Alvise e Leopoldo Cobianchi, Kevin Di Napoli. Ad emergere sono le responsabilità, a vario titolo, di numerose persone: gli episodi contestati sono tentati omicidi avvenuti a Roma, numerose attività di spaccio, un tentativo di estorsione nei confronti di un gioielliere su cui convergevano gli interessi anche del clan Di Lauro, attivo nella provincia di Napoli,  da parte di un malvivente romano che avrebbe lasciato falsamente intendere di essere un emissario della famiglia Senese, determinando così la reazione violenta sia del sodalizio campano che di quello capitolino, rappresentato da Angelo Senese, fratello del più noto Michele, con conseguente richiesta ‘risarcitoria’. Perquisizioni sono tuttora in corso alla ricerca di fonti di prova.

Le intercettazioni shock

La vicenda ruota attorno a Daniele Salvatori, detto ‘il Bove’, considerato colpevole dagli indagati di aver usato impropriamente il nome della famiglia per mettere a segno truffe ed estorsioni. “Gli atti di violenza e di minaccia sono stati posti in essere non già a titolo personale, ma evocando la presenza di un gruppo malavitoso connotato da storia criminale e caratteristiche di tipo mafioso”, scrive la Gip. I sospetto degli investigatori sono poi confermati dalle intercettazioni captate: “L’hai sentito a mio cognato Angelo? Sta qua, sta nero tieniteli buoni!”, dice uno degli indagati a Salvatori, che risponde impaurito: “Io non l’ho mai nominato, Solo rispetto porto io”. In un’altra conversazione, due uomini commentano: “Secondo me vogliono che glielo portiamo davanti… lo ammazzate st’infame, incaprettatelo”.

Sequestrati nel corso delle perquisizioni 13 orologi di pregio del valore stimato di circa 350mila euro, ritenuti provento di attività illecita. Ad esprimere soddisfazione per l’operazione la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo che parla di “un duro colpo ai nomi di spicco della criminalità organizzata capitolina. Una ramificazione con origini diverse, ma che agisce in modo unificato, con accordi trasversali che rendono questa criminalità organizzata una delle più temibili e spietate”.

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