Nel 2011, all’altezza del civico 610 di via Tuscolana, una coppia di fidanzati albanesi morì sul colpo dopo aver urtato un cartellone a bordo del loro scooter.
Il cartellone pubblicitario era abusivo e pericoloso: fissato troppo in basso, con le bordature di ferro tagliate a vivo e una plancia di vetro.
Enus Kraja, 30 anni, alla guida in stato di ebbrezza, e Iana Dogot, di 32, vi finirono contro in piena notte col motorino.
C’è per ora una certezza su un lungo e complesso accertamento giudiziario avviato dopo la morte; la procura chiede il processo per il funzionario romano Francesco Paciello, all’epoca a capo dell’Unità amministrativa affissioni e pubblicità del Campidoglio.
Il pm Luigia Spinelli, gli contesta il duplice omicidio colposo; avrebbe dovuto provvedere a far rimuovere l’impianto, invece di limitarsi ad allertare, inutilmente, i due responsabili della ditta proprietaria, la Pes Srl, ora a rischio processo con lui.
Su richiesta dell’avvocato Zamir Bregasi che assiste i familiari delle vittime, il gip ha disposto una consulenza tecnica. Il risultato: quel cartellone lì non doveva esserci.