Quando visitano l’Italia i turisti restano estasiati dalla sua bellezza e dalla sua tradizione. Ma sono anche contrariati per alcuni aspetti del Belpaese.
Qualcuno non riesce a concepire alcuni comportamenti degli italiani e ritiene che questi compromettano l’esperienza nelle città. Secondo una ricerca di Preply, sono dieci quelle che i turisti ritengono tra le più maleducate. Tra queste spunta anche Roma che si classifica al sesto posto.
La ricerca è stata effettuata online, intervistando oltre 1.558 stranieri ai quali è stato chiesto di osservare i comportamenti degli italiani che ritengono maleducati o meno, assegnando ad essi un punteggio da 1 a 10. Le città proposte da Preply erano dieci.
La classifica delle città più maleducate l’Italia
Successivamente è stata fatta una classifica. Al primo posto tra le città più maleducate si classifica Venezia, seguita da Catania, Parma, Milano, Brescia, Roma, Genova, Trieste, Torino e Taranto.
I comportamenti che proprio non piacciono ai turisti sono i seguenti: l’uso del cellulare in pubblico, non lasciar passare le auto che confluiscono da altre corsie o strade, non rallentare quando guidano in prossimità dei pedoni, fare troppo rumore in pubblico, non salutare o fare cenno con la testa agli sconosciuti, guardare video in pubblico, parlare in vivavoce in pubblico, linguaggio corporeo chiuso o che comunica inaccessibilità, non rispettare lo spazio personale, essere maleducati con il personale di servizio, non lasciare la mancia e saltare la fila.
I comportamenti dei romani più odiati dai turisti
Il comportamento giudicato più maleducato dai turisti a Roma è farsi assorbire dal cellulare in pubblico, seguito dall’essere troppo rumorosi in pubblico e non lasciar passare le auto che confluiscono da altre corsie o strade.
Cosa piace ai turisti dei romani
Tra i comportamenti meno votati, quindi giudicati positivi, per i romani è che non tendono a saltare la fila, non sono maleducati con il personale in servizio e non hanno un linguaggio corporeo chiuso o che comunica inaccessibilità.