Roma, balneari in piazza: la protesta per rivendicare i propri diritti

Giornata di agitazione per gli operatori di spiaggia titolari delle concessioni balneari, che si sono ritrovati a manifestare nella Capitale per salvare la balneazione attrezzata italiana

Dopo che nella riunione di ieri non si è arrivati a nessuna soluzione e che il conseguente tavolo tecnico sul tema concessioni balneari non ha risolto praticamente nulla, come annunciato, stamattina le categorie sindacali di Fiba-Confesercenti e Sib-Confcommercio, sono scese immediatamente in piazza per protestare contro la loro situazione in stallo da troppo tempo, radunando oltre 5mila persone in Piazza Santi Apostoli nel cuore della Capitale.

La difficile situazione delle concessioni balneari – Romacityrumors.it –

 

Una situazione difficile che va avanti da alcuni anni. Da una parte c’è una situazione dei lidi attrezzati lungo le coste italiane che attende una regolamentazione da troppo tempo e dall’altra, proroga dopo proroga, siamo arrivati al diktat di Bruxelles sull’urgenza di avviare regolari gare d’appalto con procedure trasparenti, imparziali e aperte a tutti, per decidere a quale impresa debba essere concesso il diritto di utilizzare il suolo pubblico, in questo caso delle spiagge, per offrire i propri servizi.

La protesta arriva in piazza

A Roma questa mattina i balneari sono scesi in piazza dei Santi Apostoli per una manifestazione nazionale indetta da due delle sigle più importanti che rappresentano la maggior parte degli stabilimenti balneari aderenti a Confesercenti. Il risultato assolutamente interlocutorio e infruttuoso del tavolo tecnico organizzato ieri con il governo ha fatto rompere gli indugi alle associazioni di categoria per una situazione che non accenna a sbloccarsi e che già oggi rischia di mettere a repentaglio la stessa apertura della stagione estiva. “Tra poco più di 2 settimane inizierà la stagione estiva, ma 30.000 imprese balneari e 100.000 addetti diretti vivono sulla propria pelle l’incertezza per il futuro”, ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. “Per questo motivo abbiamo chiamato a raccolta, oggi, oltre 5.000 imprenditori a Roma in una delle piazze più importanti della Capitale, per chiedere l’immediata emanazione di una legge che metta in sicurezza la balneazione attrezzata italiana e superi il caos amministrativo”.

La protesta dei balneari – Romacityrumors.it –

 

Situazione da chiarire

A preoccupare la categoria è l’incertezza per la scadenza delle concessioni a fine anno e la prospettiva di messa a bando delle stesse al miglior offerente, stabilito dalla direttiva Bolkestein dell’Ue e come previsto dopo una procedura d’infrazione avviata nei confronti dell’Italia nel 2020 e ribadita nel novembre 2021. La deadline per le concessioni demaniali marittime è fissata per il 31 dicembre 2024 e, in assenza di nuovi provvedimenti, i comuni stanno organizzando in proprio bandi per la riassegnazione delle spiagge, ma uno difforme dall’altro. In questo clima di attesa l’unica certezza è data dalla mappatura ufficiale delle coste italiane: il Governo ha stabilito che solo il 33% dei nostri litorali sia occupato da concessioni. “Organizzano i bandi per la riassegnazione delle spiagge ognuno in modo diverso: un caos che provoca un grande allarme e a cui bisogna porre rimedio velocemente”, denuncia Maurizio Rustignoli, presidente dell’organizzazione, che segnala la situazione difficile in cui si trovano gli operatori davanti alle decisioni dei comuni e delle amministrazioni periferiche. “Siamo pronti a tutti i confronti, ma non accetteremo l’esproprio delle nostre imprese”, ha detto ancora Rustignoli. “Oggi inizia un percorso di attenzione e pressione verso il governo e la politica. Se sarà necessario, valuteremo la possibilità nei primi giorni del mese di giugno di chiudere l’offerta balneare italiana. Se la politica non ci ascolta ci vediamo costretti a fare l’ultima cosa che vorremmo fare, ma se non otterremo un risultato siamo pronti a tenere le spiagge chiuse”.

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