Maxi incendio nella capitale, il racconto dei testimoni: “Non è la prima volta che accade. L’aria era irrespirabile e abbiamo avuto paura”
“Tutto è iniziato intorno alle dieci di questa mattina. L’incendio si è sviluppato in pochi istanti e una nube nera si è immediatamente alzata verso il cielo. L’aria era irrespirabile. Una situazione davvero al limite”. Paolo, quarantaquattro anni, è uno dei testimoni dell’incendio che si è sviluppato questa mattina in località Albuccione, al confine tra il comune di Roma e quello di Guidonia.
Le fiamme si sono sviluppate all’interno del campo nomadi che si trova in via Albuccione 4. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e la polizia. Dalle prime informazioni ci sarebbe un camper avvolto dalle fiamme. Sin dai primi minuti hanno lavorato per spegnere le fiamme tre squadre dei vigili del fuoco, il Carro Schiuma, la squadra boschiva. Si sta valutando l’eventuale intervento del mezzo aereo.
Non si tratta del primo incendio all’interno del campo nomadi della zona. Le fiamme hanno coinvolto anche la discarica abusiva presente nella zona, sollevando una nube nera e tossica. “Io abito sotto Tivoli – prosegue Paolo – e mi sono lasciato alle spalle l’incendio per tornare a casa. Ma nel giro di diverse ore l’aria è risultata irrespirabile. Per fortuna che in casa abbiamo l’aria condizionata, perchè siamo stati costretti a tenere le finestre chiuse. Altrimenti sarebbe stato impossibile stare in casa. Sono corso a prendere i miei suoceri e a portarli da me: loro non hanno i condizionatori e avevo paura che non riuscissero a respirare“.
Incendio al confine tra Roma e Guidonia: “Che cosa ha preso fuoco all’interno del campo nomadi?”
Il campo nomadi si trova a due passi da una zona commerciale: di fronte c’è una palestra (aperta ventiquattro ore su ventiquattro e a disposizione degli abbonato che entrano tramite tessera di riconoscimento) ed il Centro Tiburtino. A quell’ora, generalmente, molto frequentato. “Eravamo dentro il centro commerciale – ci dice Sandro, 75 anni – e non ci siamo accorti di nulla. Ma abbiamo capito, dalle persone che piano piano entravano nei negozi, che stava succedendo qualcosa fuori. Quando sono uscito, ho capito che si era sviluppato un grosso incendio. Ho avuto paura per la mia macchina, ma fortunatamente era tutto ok”. L’incendio è stato domato solo intorno alle quattordici di pomeriggio. “Ma l’enorme nube nera che si è sviluppata, è rimasta tale ancora per molti minuti”, ha continuato Paolo. Il problema è capire che cosa è bruciato. In quell’area è davvero complicato capire cosa ci sia all’interno della discarica”. Non è escluso che l’Arpa istituisca una centralina per verificare la qualità dell’aria nella zona.
Roberto, 40 anni, è il titolare di un’attività commerciale che si trova a due passi da dove si è sviluppato il rogo. “Fortunatamente sono in ferie, ma mi sono informato su quello che è accaduto, perchè ho avuto paura che le fiamme avvolgessero le case e i negozi vicini. Da quanto mi hanno raccontato i miei soci è stato un incendio bello pesante ed ha costretto noi ed altre attività a chiudere. Non potevamo rimanere con le porte aperte. Entrava fumo ovunque”.
L’incendio a Terracina
Situazione simile vissuta a Terracina, in provincia di Latina, dove ieri si è reso necessario l’intervento dei carabinieri nelle località periferiche di San Silviano e Campolungo. Una zona conosciuta e costituita da una folta macchia mediterranea. Per cause ancora in fase di accertamento, si è sviluppato un vasto incendio, alimentato dal vento, che ha compromesso la sicurezza di circa 50 residenti locali, rendendo necessario il loro allontanamento temporaneo. Sul posto sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco, la protezione civile locale e la polizia municipale, nonché il personale del nucleo forestale di Gaeta e del commissariato di polizia di Terracina. All’esito dei sopralluoghi tecnici svolti dai dei vigili del fuoco, è stata valutata la necessità di evacuare 10 abitazioni ubicate nella parte più alta della località San Silviano, per complessive 29 persone, cui è stata garantita, a cura del Comune di Terracina, una soluzione alloggiativa presso una struttura alberghiera, nonchè mediante posti letto da campo sistemati presso il palazzetto dello sport di Terracina.