Roma, allarme terrorismo: chiusa anche l’ambasciata israeliana

In seguito alle notizie su possibili attacchi dopo il raid al consolato iraniano a Damasco, è scattato l’allarme in molte sedi diplomatiche di Tel Aviv nel mondo

C’è anche l’ambasciata israeliana a Roma fra l’elenco delle sedi diplomatiche israeliane chiuse nella giornata odierna in via precauzionale, in seguito alle notizie su possibili ritorsioni iraniane dopo il raid al consolato di Teheran a Damasco. Sarebbero circa 30 le missioni diplomatiche israeliane che sono state chiuse nel mondo proprio nel timore di attacchi, sedi che comunque hanno già visto le misure di sicurezza accresciute all’indomani dei fatti del 7 ottobre scorso.

Chiusa per precauzione – Romacityrumors.it –

 

Tutto nasce dopo che, nella giornata di lunedì, un attacco aereo ha distrutto parte dell’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria, dove sono morte tredici persone, un attacco mirato, nel quale sono rimasti uccisi diversi membri delle Guardie Rivoluzionarie, compreso il comandante Mohammad Reza Zahedi. Durissima la reazione dello stesso ayatollah Ali Khamnei che ha promesso vendetta.

Paura di ritorsione

Gli Stati Uniti sono in massima allerta e si stanno preparando per un significativo attacco dell’Iran la prossima settimana. E questa minaccia ha portato alla drastica decisione da parte di Israele di chiudere preventivamente almeno una trentina delle proprie sedi diplomatiche nel mondo, compresa quella di Roma. Che la situazione in Medio Oriente fosse tornata incandescente dal 7 ottobre scorso con la ripresa delle ostilità tra le truppe di Hamas e quelle di Tel Aviv era oramai chiaro a tutte le potenze del mondo, ma ora, dopo l’attacco aereo all’ambasciata iraniana a Damasco, il pericolo ha raggiunto il livello di guardia. Ecco perchè Israele avrebbe preso la decisione di mettere in sicurezza tutto il personale diplomatico delle varie ambasciate, compresa quella di Roma in via Michele Mercati, nei pressi di Villa Borghese. “Sapremo difenderci e agiremo secondo il semplice principio che faremo del male a chiunque ci farà del male o vorrà farci del male”, ha avvertito il primo ministro Benjamin Netanyahu. “Per anni”,  ha aggiunto, “Teheran ha lavorato contro di noi sia direttamente sia attraverso i suoi emissari, e quindi Israele ha lavorato contro l’Iran e i suoi emissari, sia in modo difensivo che offensivo”.

L’attentato di damasco – Romacityrunmpors.it –

 

Il pericolo di un allargamento del fronte

Arrivati oramai al 181esimo giorno di guerra tra le forze israeliane e il movimento islamista palestinese Hamas nella Striscia di Gaza, il rischio di un allargamento del conflitto al resto della regione torna a farsi alto. Ad oggi, Israele si trova in uno stato di massima allerta per il timore di possibili attacchi da parte di Teheran in risposta al presunto raid israeliano sul consolato d’Iran a Damasco del primo aprile. “L’Iran risponderà senza dubbio all’attacco israeliano contro il consolato iraniano a Damasco”, ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso televisivo. “Solo Khamenei può decidere come, quando e dove ci sarà la risposta dell’Iran a Israele”, ha aggiunto Nasrallah riferendosi al leader iraniano. “L’attacco al consolato (iraniano di Damasco) costituisce una svolta nella guerra in corso e la regione è entrata in una nuova fase”, ha concluso il leader. Nel frattempo le Forze di difesa di Israele hanno annunciato il rafforzamento delle difese aeree e il richiamo dei riservisti, sospendendo temporaneamente i congedi e i permessi d’uscita di tutte le unità combattenti.

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