Nuova inchiesta della procura di Roma: in almeno sei occasioni al cimitero Flaminio alcuni corpi destinati alla cremazione sarebbero stati fatti a pezzi.
Il motivo sarebbe esclusivamente economico; la legge infatti, prevede che dopo 20-30 anni dalla sepoltura, avvenga l’estumulazione della bara e se il corpo è mineralizzato il passo successivo è quello di recuperare le ossa per destinarle all’ossario comune. Questo procedimento consente di liberare con regolarità i loculi a disposizione dei cittadini.
Se però, il corpo riesumato risulta ancora in buone condizioni, bisogna o rinnovare la concessione o cremare la salma. È qui che intervengono i dipendenti delle agenzie delle pompe funebri, che si propongono come metodo alternativo alle famiglie, garantendo la cremazione a prezzi contenuti rispetto al servizio comunale.
Le famiglie rimangono quindi all’oscuro di tutto, non immaginando che il corpo del caro defunto verrà fatto a pezzi e gettato nell’ossario comune. Nessuna cremazione.
Ad indagare sui dipendenti Ama sospettati, sono gli agenti del nucleo Radiomobile; gli agenti sono venuti a conoscenza dei primi casi, ma si sospetta che il business sia più ampio.