Negli ultimi giorni, un’importante operazione antidroga condotta dai Carabinieri della Compagnia di Roma Cassia ha portato all’arresto di tre persone, smantellando un’organizzazione criminale che operava principalmente nella zona nord della capitale.
L’indagine, durata diversi mesi, ha rivelato un sofisticato sistema di spaccio basato su un linguaggio in codice, tra cui la frase “Portami un litro di latte”, utilizzata per ordinare determinate quantità di droga senza destare sospetti.
L’inchiesta, avviata tra il 2020 e il 2021, ha permesso di monitorare da vicino l’attività illecita del gruppo, che si occupava della distribuzione di cocaina, marijuana e hashish nei quartieri di Prima Porta, Formello e Sacrofano. Grazie alle intercettazioni telefoniche e ai pedinamenti, gli investigatori hanno scoperto che i membri dell’organizzazione utilizzavano un lessico apparentemente innocuo per mascherare le loro richieste. Parole di uso quotidiano come “latte”, “pane” o “caffè” erano in realtà riferimenti precisi alle quantità e ai tipi di droga da consegnare.
Durante le perquisizioni effettuate in diverse abitazioni riconducibili agli arrestati, i Carabinieri hanno sequestrato circa 800 grammi di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina di alta purezza, marijuana e hashish, oltre a bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. Gli inquirenti hanno anche rinvenuto una lista di contatti con nomi fittizi e importi che presumibilmente indicavano i crediti accumulati dai clienti abituali.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dall’indagine è stato il metodo di consegna adottato dagli spacciatori. Per evitare sospetti, le transazioni avvenivano in luoghi pubblici, come parcheggi di supermercati o bar di periferia, dove gli scambi avvenivano rapidamente. In alcuni casi, le consegne venivano effettuate direttamente a domicilio, con gli spacciatori che si fingevano fattorini di generi alimentari.
La diffusione di un linguaggio in codice per le comunicazioni tra spacciatori e clienti non è una novità nel mondo della criminalità organizzata, ma dimostra l’evoluzione delle strategie adottate per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine. In questo caso, l’uso di espressioni di uso comune ha permesso al gruppo di operare indisturbato per diverso tempo, finché gli investigatori non sono riusciti a decifrare il significato nascosto dietro i messaggi intercettati.
Le autorità hanno sottolineato l’importanza di questa operazione nel contrasto al traffico di droga a Roma Nord, una zona in cui il consumo di sostanze stupefacenti è in crescita, soprattutto tra i giovani. L’obiettivo ora è risalire alla rete di fornitori che rifornivano gli arrestati, per colpire i canali di approvvigionamento e interrompere il flusso di droga verso la capitale.
L’operazione dei Carabinieri rappresenta un duro colpo per il mercato della droga locale e conferma l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare questo fenomeno. Tuttavia, il caso evidenzia anche la necessità di un maggiore controllo del territorio e di una continua attività investigativa per prevenire la riorganizzazione di nuove reti criminali. Nel frattempo, gli arrestati sono stati condotti in carcere e dovranno rispondere delle accuse di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.