Picchiato, derubato e sequestrato: tre giorni da incubo per un uomo a Roma

Si era presentato ad un appuntamento da un amico: ha trovato cinque malviventi ad accoglierlo. La famiglia ha pagato un riscatto di 10.000 euro. Ma i rapitori non erano soddisfatti…

Sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina aggravata e lesioni personali. Queste le accuse rivolte a cinque persone, arrestate e trasportate nel carcere di Regina Coeli. Nei loro confronti pende un’accusa molto grave: avrebbero picchiato, sequestrato e tenuto in ostaggio un uomo per tre giorni, chiedendo ed ottenendo dalla famiglia la somma di 10.000 euro per liberarlo. Non contenti, stavano per programmare un nuovo sequestro, con la speranza di ottenere una nuova cifra che gli permettesse di scappare all’estero.

Cinque uomini sono stati arrestati dai Carabinieri della caserma di Tor Bella Monaca per aver sequestrato e picchiato un uomo (Foto carabinieri) – roma.cityrumors.it

La vittima è un uomo di origini bengalese, di 53 anni. Il 29 settembre scorso, si era recato a via delle Cave, nel quartiere tuscolano, per incontrare un connazionale, che stava frequentando da qualche settimana e che credeva essere un suo amico. Ma all’appuntamento, si sono presentate altre quattro persone: due cittadini del Bangladesh, un cittadino afghano ed un indiano. Lo hanno circondato, malmenato e minacciato con due coltelli alla tempia, costringendolo a seguirlo. Il giorno dopo il fratello si è presentato nella Caserma dei Carabinieri di Tor Bella Monaca per sporgere denuncia. Ha dichiarato ai militari che il fratello non aveva fatto ritorno a casa  e aveva detto che si sarebbe dovuto incontrare con un amico in via delle Cave.

Il sequestro di tre giorni, il pagamento e la liberazione

L’uomo è rimasto nelle mani dei rapitori per tre giorni: lo hanno spesso costretto a cambiare rifugio ed è rimasto sempre legato ed imbavagliato. I rapinatori lo hanno continuato a picchiare e a minacciare, imponendogli di convincere la sua famiglia a versare loro la somma di 50.000 euro. La famiglia aveva pagato una prima rata da 10.000 euro in contanti, ad un personaggio ancora da identificare e che viveva in Bangladesh. Il tre ottobre all’alba, il 53 enne era stato finalmente liberato. Dopo essere tornato a casa, è stato portato all’Ospedale di Tor Vergata, per essere medicato, ottenendo una prognosi di trenta giorni.

I Carabinieri a  a Tor Bella Monaca, luogo dove sono stati fermati i cinque – Roma.Cityrumors.it

Le motivazioni dell’arresto

Le indagini degli inquirenti hanno permesso di fare luce su ciò che è realmente accaduto: i militari hanno raccolto  gravi indizi di colpevolezza circa i ruoli di ciascuno degli indagati. Il connazionale della vittima è stato considerato “la mente” dell’operazione: i tre, gli esecutori materiali. Secondo l’accusa, i cinque hanno aggredito la vittima con pugni e calci, lo hanno rapinato della sua auto, di 7200 euro in contanti e dei suoi due telefoni cellulari e documenti. I sospettati sono stati arrestati poiché era emerso che l’organizzatore del sequestro stava pianificando di fuggire all’estero; non prima però di effettuare un secondo sequestro di persona, nei confronti della stessa vittima, per ottenere un’ulteriore somma di denaro. I 10.000 euro ricevuti infatti erano considerati solo la prima tranche dell’intera somma, inizialmente richiesta.

Ad intervenire nei confronti dei cinque sospettati sono stati i Carabinieri della Compagnia di Frascati, che hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma. Le quattro persone fermate avevano tutte dei precedenti penali. Dopo l’arresto i 4 sono stati condotti presso il Carcere di Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato i fermi, disponendo per tutti la custodia cautelare in carcere.

 

 

 

 

 

 

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