L’incubo è durato diverse settimane fino a quando il giovane non è stato arrestato. Accuse molto pensate nei confronti del 31enne
Non aveva accettato la fine della storia il 31enne finito in manette dopo aver perseguitato per diverso tempo la sua ex fidanzata. Una relazione durata per ben tre anni e poi interrotta dalla ragazza per i comportamenti ossessivi di quest’ultimo. Una scelta non condivisa dal giovane che ha iniziato a perseguitarla.
Comportamenti che hanno portato la studentessa di 23 anni a bloccare ovunque il ragazzo. Il giovane, però, non si è arreso e l’ha seguita fino all’università. Qui, però, sono arrivati i poliziotti, che lo hanno immediatamente arrestato ed ora deve difendersi da accuse assolutamente molto pesanti.
La ricostruzione
Ma cosa è successo? Stando alle informazioni che si hanno a disposizione, il 31enne non aveva accettato la fine della relazione iniziando a perseguitare la studentessa di medicina contattandola anche in modo frequente. La giovane lo ha subito bloccato su tutti i social per cercare di far finire l’incubo, ma un giorno se lo è trovato anche davanti all’università. Una scelta che si è rivelata fatale per il ragazzo.
Un addetto alla sicurezza della Sapienza, infatti, ha notato per diversi giorni nel parcheggio il comportamento dell’ex fidanzato della vittima e ha immediatamente avvertito le forze dell’ordine. I poliziotti, che sono venuti a conoscenza di quanto successo solo dopo, sono arrivati sul posto e trovato all’interno della sua auto un coltello a doppia lama. Immediatamente le manette per il giovane, che ora si trova ai domiciliari con accuse molto pesanti.
Le accuse contestate
Il magistrato per il 31enne ha deciso una custodia cautelare ai domiciliari con il braccialetto elettronico in attesa del processo che inizierà nei prossimi mesi. Naturalmente stabilito anche il divieto di avvicinarsi alla ex. L’accusa contestata è quella di atti persecutori.