Maxi blitz dei Nas a Roma: è allarme nei mercati rionali

L’ultima operazione di controllo effettuata dal Nucleo antisofisticazione dei Carabinieri ha fatto emergere una situazione difficile nei tanti mercati di quartiere della Capitale

Un tema sempre molto dibattuto che ciclicamente torna a galla soprattutto dopo che vengono effettuati alcuni controlli a campione. In questi giorni il problema della qualità degli alimenti venduti nei mercati rionali è tornato prepotentemente alla ribalta a Roma, dopo il blitz effettuato nel cuore dell’Esquilino con un’operazione coordinata che ha fatto emergere un quadro critico su tracciabilità, igiene, rispetto delle norme sul lavoro e tutela dei consumatori, confermando come i controlli restino uno strumento decisivo per garantire sicurezza alimentare e legalità.

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 In Italia ci sono circa7mila mercati agroalimentari rionali dove oggi operano circa 150mila aziende contro le 180mila di dieci anni fa. Con il fatturato del commercio su aree pubbliche che, secondo le stime sui dati delle associazioni di categoria, ammonta a 15 miliardi rispetto ai 19 di dieci anni fa. Strutture in molti casi antiche, fortemente integrate nei quartieri di città piccole e grandi e spesso, tranne alcune eccezioni, in decadenza, ma comunque vero e proprio punto d’incontro per i residenti.

Una realtà comunque importante

Piazza Vittorio all’Esquilino, Testaccio, Trionfale, ma anche Montesacro e ovviamente Campo de’ Fiori, ma praticamente ubicati in ogni quartiere della Capitale. I mercati rionali sono una realtà importantissima per la Città Eterna: nati come luoghi per lo scambio di merci, ancora oggi questi spazi costituiscono un imprescindibile punto di aggregazione che va oltre la semplice compravendita di alimenti o altri oggetti. Lo testimonia ad esempio la nascita di un settore della ristorazione dedicato in queste zone dove, tra un acquisto e l’altro, è possibile fermarsi a mangiare gustando praticamente qualunque tipo di piatto.

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Ma come in tutti i settori c’è anche un rovescio della medaglia, la grande distribuzione che apre in continuazione empori giganteschi, che vendono praticamente tutto e riescono così a tenere i prezzi contenuti, costituiscono un pericolo per la capacità di chi tiene in vita ancora con grande fatica un banco al mercato. Molte volte questa fatica può tramutarsi in un problema per mantenere alta la qualità dei prodotti in vendita. L’ultimo blitz effettuato dai Carabinieri dei Nas, proprio in uno dei più antichi mercati della Capitale all’Esquilino, ha messo in luce molte problematiche.

Allarme qualità

Il blitz, pianificato dalla Questura di Roma con il coinvolgimento del Municipio, che ha visto in campo polizia di Stato, carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di porto-Guardia Costiera, Polizia locale, Asl e Ispettorato del lavoro, con l’obiettivo dichiarato di verificare condizioni igienico-sanitarie, provenienza delle merci, correttezza amministrativa e rispetto delle norme sul lavoro, ha di fatto scoperto una situazione poco edificante. Durante l’ispezione sono stati rinvenuti alimenti in pessimo stato di conservazione, privi di etichettatura, scaduti e conservati in condizioni igieniche critiche. Tra i prodotti sequestrati figurano carne, pesce, frutta, verdura e altri generi alimentari, tutti destinati alla vendita al dettaglio.

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I controlli hanno poi portato a diverse sanzioni per alcuni rivenditori, la sospensione di alcune licenze e la denuncia di qualche lavoratore in nero. Purtroppo la situazione emersa nel mercato all’Esquilino rappresenta un modello di criticità riscontrabile in diversi altri mercati rionali tra qualità degli alimenti, loro stato di conservazione e alle condizioni igieniche. I mercati rionali della Capitale restano una realtà profondamente connessa con il tessuto urbano, che non possono andare perduti, ma che devono rispettare regole precise e non negoziabili.

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