Per salutare la scrittrice, morta a Roma giovedì scorso all’età di 51 anni c’erano più di mille persone
Erano in mille per tributare l’ultimo saluto a Michela Murgia, la scrittrice morta a Roma giovedì scorso all’età di 51 anni. Il funerale si è svolto nella Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, la Chiesa degli artisti. Fuori dal sagrato (dove erano raccolte le corone) è stata intonata la canzone Bella Ciao.
All’interno della chiesa non era presente nessun fiore, come da disposizione della famiglia. L’unica composizione (scelta dalla stessa Murgia) vicina alla bara era formata da limoni, peperoncino e mirto (simbolo della Sardegna, la sua terra d’origine). A celebrare la messa è stato Don Walter Insero, che negli ultimi anni ha officiato anche i funerali di altri personaggi dello spettacolo e della politica: Gina Lollobrigida, Gigi Proietti, Andrea Purgatori, Maurizio Costanzo e, in passato, anche di Fabrizio Frizzi.
“Michela è nel viaggio verso il Padre, non verso il nulla. Michela ha fatto tante battaglie, vi invito ad accogliere la testimonianza di fede che ha avuto nella prova, nella sofferenza dura che ha vissuto. Michela non ha mai avuto timore di testimoniare la sua fede”, ha detto il sacerdote. All’esterno della piazza le persone presenti stavano seguendo le esequie attraverso gli smartphone, collegandosi ai siti che trasmettevano la diretta. In attesa dell’uscita del feretro è stato intonato dall’intera piazza il coro Bella Ciao. Il caldo ha colpito alcuni tra i presenti, colti da malore e costretti ad essere soccorsi dai sanitari del 118.
“In Italia non abbondano le menti forti, come quella di Michele Murgia. Per questo sono qui a ricordarla”, ha dichiarato una donna presente fuori dalla Chiesa degli Artisti.“E’ incredibile come una donna, pur non facendo parte del proprio nucleo familiare, venga percepita e ricordata come una della famiglia. Questo forse è il messaggio più bello che ci ha lasciato”, conferma un ragazzo. “Ci ha insegnato cosa vuol dire affrontare le proprie fragilità e affidarsi al sistema sanitario pubblico. Una cosa che il governo deve imparare”
All’interno della Chiesa, insieme alla famiglia (presente il fratello, mentre la mamma è stata impossibilitata per problemi di salute) e alla sua famiglia Queer, erano presenti anche Roberto Saviano (amico e compagno in diverse battaglie), la segretaria del Pd Elly Schlein, Francesca Pascale con la compagna Paola Turci.
Il ricordo della madre di Michela Murgia
La madre di Michela Murgia, Costanza Marongiu, ha dichiarato oggi al Corriere della Sera: “Michela era malata da un anno e mezzoma aspettarmelo no, perché fino al giorno prima mi ha nascosto la verità. Mi diceva: sto migliorando. E io ci credevo. Poi una settimana fa ha smesso di rispondermi al telefono e ho capito che stava male. Ieri (giovedì 10, ndr) è stata lei a chiamare Cristiano e a dirgli che se ne stava andando e che voleva solo che mi dicesse di stare tranquilla e di non piangere. Io non ho pianto, però così è anche peggio, perché mi sento un groppo al cuore che mi sta uccidendo”.
Michela Murgia si è spesa molto per la famiglia Queer: “Era la volontà di Michela e andava bene anche a me, non posso dire o aggiungere niente. Io rispettavo le sue scelte, tutte. In effetti la famiglia queer era il suo sogno, ha sempre voluto tanta gente intorno, voleva molti amici e cosa si può chiedere di più?”.