Il sindaco di Roma ha effettuato un sopralluogo a Torrespaccata, dove si è sviluppato l’incendio che ha distrutto numerosi ettari di terreno
E’ arrivato a Torrespaccata intorno alle 13.30. Si è affacciato sul luogo dell’incendio ed ha parlato a lungo con i responsabili della Protezione Civile, verificando in prima persona le possibili cause che hanno portato allo sviluppo del rogo. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri non cambia idea e dopo aver visto dal vivo i resti del famoso pratone del quartiere romano, continua a ipotizzare la natura dolosa dell’incendio.
Il primo cittadino della capitale si è presentato a Torrespaccata per un sopralluogo nel luogo dove mercoledì è divampato un grande incendio, in cui sono rimasti ustionati 4 soccorritori. Secondo Gualtieri ci sono pochi dubbi. “Le caratteristiche di questo incendio portano a ritenere probabile la natura dolosa. L’autocombustione, mi ha spiegato chi conosce la materia, non esiste: o sono colposi o dolosi, e queste caratteristiche sono più facilmente ascrivibili alle fiamme dolose. Ma lo accerterà la magistratura”.
Già nei giorni scorsi il primo cittadino della capitale si era dimostrato scettico nei confronti dell’ipotesi dell’autocombustione o di una causa naturale. Il 21 agosto scorso, sono bruciati i sessanta ettari del prato che costeggia il quartiere di Torrespaccata. Tutto è andato a fuoco ed il rischio per le abitazioni e le strutture limitrofe, è stato molto alto.
Il prato costeggia un’area molto ampia, fatta di palazzi, scuole (un asilo, una scuola elementare, le medie e un istituto professionale), una biblioteca comunale, un albergo, un supermercato ed un centro sportivo, già spettatore in passato dell’incendio che aveva colpito alcuni sfasciacarrozze presenti sulla via Palmiro Togliatti e che si trovano proprio di fronte all’ingresso della struttura. Mercoledì ventuno agosto è divampato un incendio nel quale sono rimaste ferite quattro persone. Al momento “sapere chi lo ha fatto partire e come si è sviluppato è impossibile”, ha aggiunto Gualtieri. “Brutto incendio, indagini in corso. Sorprende la velocità di propagazione delle fiamme”.
Sul futuro della zona: “Una edificazione massiccia nel pratone di Torre Spaccata ci vedrebbe contrari. Qui il prg prevede comunque l’edificabilità: teoricamente si potrebbe fare anche un centro commerciale. Noi comunque abbiamo sempre detto no all’edificazione massiccia”. Il sindaco ha ricostruito la storia: “È un’area ‘privata’ di Cdp che sulla base del prg vigente doveva essere edificata, poi è stata oggetto di un’altra ipotesi di sviluppo: l’ampliamento degli studi di Cinecittà, in particolare gli studi per le riprese all’aperto, assieme a altre attività di Cdp. Poi l’ipotesi si è fermata e questa area è rimasta sotto custodia della proprietà, in attesa di capirne il futuro. Era un progetto Pnrr, ma non di quelli in capo a Roma Capitale”.
Gualtieri comunque ha riconosciuto che in quel progetto “fallito non per causa nostra, due terzi di 50 ettari sarebbero rimasti a verde per gli studi all’aperto, l’edificazione sarebbe stata molto limitata e il resto sarebbe stato parco attrezzato. Comprare il terreno come Campidoglio? L’acquisto sarebbe molto costoso – ha risposto – ritengo parecchie decine di milioni: non avremmo le risorse per comprare tutti i terreni. In genere si lavora con la proprietà per una soluzione che realizzi grandi parchi. Noi possiamo fare di tutto per rendere forte l’infrastruttura ecologica della zona”.