Tra miti e realtà, uno dei monumenti più caratteristici della Capitale continua a regalare storie sempre più sorprendenti che raccontano una Roma che non c’è più
Sono tante le leggende e le storie che si raccontano intorno a uno dei monumenti più imponenti, oltre che caratteristici, della Capitale, ma forse una delle più incredibili è quella riguardante una delle tante botteghe aperte sulla piazza antistante all’imponente entrata principale. La storia, tramandata nei secoli, è davvero inquietante e racconta di due coniugi provenienti da Norcia, in Umbria, che vendevano salsicce di carne umana e per questo furono condannati a morte.
Il Pantheon resta uno dei monumenti più visitati d’Italia anche dopo l’introduzione di un biglietto d’ingresso. Un edificio dalla incredibile forma circolare con una imponente cupola e un foro al centro che lo rende unico al mondo. E’ in piedi da circa 2000 anni grazie soprattutto al genio assoluto dei progettisti dell’epoca, ma anche perché, essendo stato trasformato in una chiesa cristiana, non fu danneggiato dalle note spoliazioni degli edifici romani avvenute nel Medioevo.
Uno dei monumenti più incredibili
Il Pantheon è uno dei monumenti più iconici e affascinanti dell’antica Roma. Questo antico tempio, costruito tra il 118 e il 125 d.C., è stato al centro di molte storie e misteri nel corso dei secoli. Uno dei monumenti più visitati d’Italia, è conosciuto per la sua architettura maestosa e la sua importanza storica, ma anche per le tante curiosità uniche, tra mito e realtà, tra leggenda e fantasia, che affascinano tanto quanto la sua bellezza artistica. Dalla perfezione della sua cupola emisferica, che sfida la gravità giorno dopo giorno, al grande e caratteristico foro centrale che anche nei giorni di pioggia non permette all’acqua di arrivare fino a terra. Tutte storie tramandate nei secoli che rendono questo monumento unico al mondo. Ma forse nessuno immagina cosa rappresenti davvero una targa in marmo affissa sulla facciata dell’albergo di fronte l’ingresso principale, proprio dall’altra parte della bellissima Piazza della Rotonda.
Salsicce di carne umana
La Piazza della Rotonda era un luogo pieno di botteghe posizionate strategicamente proprio davanti a questo bellissimo luogo di culto, trasformato negli anni in una chiesa pagana. Una delle botteghe era stata rilevata da due coniugi che arrivavano da Norcia, una piccola cittadina dell’Umbria, per vendere della carne, anzi delle salsicce dal sapore incredibile che attiravano avventori da ogni parte della regione. La fama di queste salsicce restò famosa per parecchi anni finché un giorno cominciò a girar la voce che quella che si vendeva non era propriamente tutta carne di maiale, bensì anche carne umana. Un passaparola che, come accadeva molto spesso in quegli anni, diventò una credenza popolare tanto da attirare la polizia del tempo che, addirittura, su ordine papale fece arrestare e poi giustiziare con l’impiccagione in pubblica piazza i due sventurati coniugi. “Ha fatto a fine di’ noricini da’ Rotonna”, questo il detto popolare che, riferendosi a qualcuno che tarda ad arrivare o che non dà più notizie di sé, è rimasto tipico su questa storia. E sulla famosa targa di marmo affissa proprio di fronte al Pantheon, Papa Pio VII fece iscrivere un testo esplicito e contenente delle frasi autocelebrative relative al merito di aver ripulito la zona da queste strane botteghe.