Guidonia: cave chiuse e sindaco a rischio linciaggio

A Guidonia si stanno vivendo attimi di vera e pura tensione.  Il sindaco grillino Michel Barbet è costretto ad essere scortato dagli agenti di polizia all’uscita dal palazzo comunale. Centinaia di operai delle cave del travertino romano lo attendono per avere una risposta alle loro richieste, ovvero, sospendere gli effetti della revoca firmata lo scorso 10 agosto alla cava della Str Spa, e che ha comportato 57 licenziamenti. Decisione amministrativa che, però, non arriva.

Già nel mese di marzo un provvedimento simile comportò un licenziamento di 38 persone.

Tutto è nato lo scorso gennaio, quando l’amministrazione comunale ha interpretato una legge statale, sostenendo che non si possono ripristinare i territori delle cave con materiale diverso della cava stessa. Una considerazione smentita anche dalla Regione Lazio, ma che sta determinando una situazione insostenibile che ha comportato le revoche di marzo e agosto, lasciando molti lavoratori senza lavoro.

Dallo scorso 3 settembre tutti gli operai del settore estrattivo sono in sciopero. La richiesta degli operai è quella di sospendere gli effetti della revoca, congelando il blocco delle attività per consentire agli operai di tornare a lavorare aspettando che il procedimento legale e amministrativo faccia il suo corso. Una decisione amministrativa che però non arriva nemmeno in seguito alle 14 ore di consiglio straordinario che, per tutta la giornata di ieri, ha tenuto i lavoratori col fiato sospeso. Delusi per la mancata decisione gli operai sono, ora, sul piede di guerra.

 

 

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