Giulia Cecchettin, manifestazione e La Sapienza: “Ci vogliamo laureare da vive”

Ragazze e ragazzi dell’ateneo romano in piazza per ricordare Giulia Cecchettin: “Siamo la voce delle donne che non hanno più voce”

Proprio come loro, Giulia Cecchettin sognava di laurearsi: di completare il corso di studi e di immaginare un futuro diverso. Oggi avrebbe dovuto discutere la sua tesi e iniziare ufficialmente una nuova fase della sua vita. Che le è stata però privata, nel modo più barbaro e ignobile. Ragazze e ragazzi della stessa età di Giulia, sono scesi in piazza oggi, nel Piazzale Aldo Moro, all’Università La Sapienza di Roma. “Siamo il grido di tutte quelle donne, altissimo e feroce, che più non hanno voce”.

Ragazzi e ragazze presenti all’Università La sapienza per ricordare Giulia Cecchettin e lanciare un messaggio forte a politica e istituzioni – Roma.Cityrumors.it

Parole urlate dietro un lungo striscione da ragazze commosse e arrabbiate. Vicino a loro c’erano  “i veri bravi ragazzi”, che in un futuro prossimo saranno padri, ma che oggi sono già fratelli, amici, fidanzati. Erano insieme, per commemorare la memoria di Giulia Cecchettin, uccisa a 22 anni con oltre venti coltellate e gettata in un dirupo. e per lanciare un messaggio forte: “Basta stare in silenzio”. Si rivolgono direttamente a Giorgia Meloni ed Elly Schlein: “Due donne al potere:, ci aspettiamo una rivoluzione da voi. Potete e dovete farlo. E’ un tema prioritario che deve essere in cima al tema politico”. 


Dietro allo striscione, una delle rappresentanti delle ragazze, prende il microfono e parla alla folla: “Oggi abbiamo fatto spostare le nostre lezioni per essere qui, non solo con la nostra immagine, ma anche con le nostre voci Portiamo la nostra rabbia e la nostra parola, perchè pensiamo che la cultura si cambi con la cultura. Non è giusto che sia la sorella di Giulia a farsi carico di un’educazione emotiva che dovrebbe dare la nostra Università e il nostro Governo. Siamo stanche e siamo arrabbiate”.

Gli striscioni che gli studenti hanno mostrato durante la Manifestazione all’Università La Sapienza a Roma – Roma.Cityrumors.it

Le voci dei presenti: “Ecco le nostre esperienze”

Sono tante le ragazze che hanno voluto far sentire la propria voce. Ricordando anche le proprie esperienze personali: “Quante volte mi sono sentita in pericolo? Tante volte: sul posto di lavoro, a scuola. Sin dalle elementari quando i compagni di scuola mi tiravano i capelli e qualcuno voleva farmi credere che era un loro gesto affettivo. E’ ora di cambiare questa situazione”, dichiara una ragazza. Un’altra, ricorda le volte in cui si è sentita discriminata: “Troppe volte. Fortunatamente non all’Università, ma nella vita di tutti i giorni. Mi sento spesso in difficoltà”.

Alla manifestazione, come detto, sono presenti anche dei ragazzi, che lanciano lo stesso grido di allarme: “Sabato scorso ero presente alla stazione Termini insieme ad un gruppo di amici, e ad un certo punto si è avvicinato un tipo ed ha iniziato a palpeggiare una ragazza. Ci ha lasciato tutti scioccati. Un episodio che probabilmente ha a che fare con il senso di impunità vissuto nel nostro Paese. Chi compie atti di questo tipo, pensa che difficilmente avrà delle ripercussioni. E questo è l’aspetto più difficile da accettare”. 

 

 

 

Gestione cookie