Si ritrovano insieme, per ricordare una delle scene più iconiche del film “Un Sacco Bello” di Carlo Verdone. “Ecco perchè ci presentiamo tutti insieme”
“Alle cinque e mezza stamo a Bolzano, alle nove de mattina stamo a Cracovia, voi scommette che alle dieci e mezzo te stai a … la prima polacca”. Alzi la mano chi non ricorda a memoria una delle scene più iconiche del film “Un sacco bello”, con Carlo Verdone (Enzo) intento a convincere il suo improbabile compagno di viaggio (Sergio) ad intraprendere la strada per Cracovia, insieme ai passaporti, alle calze di seta e alle penne a biro (“che fino a Bolzano non servono, poi le compriamo dopo”). Appuntamento, nel giorno di Ferragosto, al palo della morte: un luogo diventato un vero e proprio punto di riferimento per i fan di Carlo Verdone e per gli amanti del film.
Da anni i romani hanno deciso di rievocare la scena madre del film, ritrovandosi insieme al cosiddetto Palo della Morte. Si danno appuntamento in via Giovanni Conti, in zona Montesacro. Dove c’erano dei tralicci, ai quali era attaccata una targhetta con su scritto “Pericolo di Morte” (ripresa durante il film) oggi esiste un tronco di un albero, dove la stessa targa è stata appesa. Il luogo è diventato un vero e proprio luogo di culto per tutti gli appassionati di cinema e per i fans di Carlo Verdone.
“Non pensavo che fossimo così tanti”
Ritrovarsi nel luogo in cui Enzo dava appuntamento a Sergio per partire e poi successivamente ad Ennio Martucci (che sostituisce il primo compagno di viaggio, costretto all’ospedale da una colica renale ed operato dal “dottorino”) è un momento che molti romani aspettano con ansia e che rievocano ogni quindici di agosto. “Mica te ce facevo così ragazzino. Sei proprio un ragazzino pieno de complessi e de paure”, diceva Enzo a Sergio. “Io non ho complessi, nè paure – scherza Gianluca, 37 anni, che da almeno quattro anni a Ferragosto fa tappa fissa al palo della morte – ma tanta voglia di passare Ferragosto insieme a tanti amici che condividono come me la passione per un film eccezionale. E per un attore che amo”. Gianluca spiega come è nata la voglia di presentarsi in via Conti insieme ad altre migliaia di persone. “Avevo letto sui social di questo ritrovo e sono stato spinto dalla curiosità. Penso di sapere a memoria tutte le battute dei film di Verdone ed in particolare quelle di Un Sacco Bello, che considero il suo film più bello. Quando sono arrivato al Palo della Morte mi sono reso conto che non ero l’unico”.
Tutto è nato nel 2015, in corrispondenza con i quaranta anni dall’uscita al cinema della pellicola, quando migliaia di appassionati si sono dati appuntamento li ed hanno atteso l’arrivo di Carlo Verdone, che si presentò per salutare tutti. Recentemente l’attore ha confermato che l’invenzione del Palo della Morte è tutta sua. “Nel copione originale non c’era – ha confermato -.Era un quartiere dove non c’era nulla. Eravamo stati alla Magliana, verso Ostia, ma quando siamo arrivati qui ho visto questi torrioni dei due palazzi in costruzione e avevano una prospettiva di una periferia dove c’era il nulla. Non c’era un albero e nemmeno una macchina. Era l’ideale per dare l’idea della solitudine del bullo e del mio compagno di viaggio, Sergio”.
“Un motivo in più per stare a Ferragosto a Roma”
“A me piace arrivare intorno a mezzogiorno – conferma Paolo – e generalmente resto li una mezzoretta. Il tempo di scambiare qualche battuta con qualcuno. Ma a me non interessa: l’importante è esserci, è stare li. E testimoniare di essere presenti…ancora una volta”. L’appuntamento compie dieci anni. Nacque per caso, da una sfida lanciata online e raccolta da qualche appassionato, che pubblicò dei selfie in risposta al messaggio di uno degli organizzatori. Da quel momento è diventato una sorta di pellegrinaggio. “Io a Ferragosto sono sempre a Roma per motivi di lavoro e questo appuntamento non me lo perdo”, conferma Marco, 43 anni. “Prima ero sempre molto triste al pensiero di essere nella capitale il quindici di agosto, ma questa è una possibilità che mi ha fatto vedere la situazione in un’ottica diversa. Qui ho incontrato Verdone e anche Renato Scarpa (il compianto attore che interpretava Sergio), ma soprattutto tante persone che come me amano questo film. E’ come partecipare tutti insieme ad una sorta di liturgia generale”.
A che ora ci si ritrova al palo della morte?
Sui social sono state già create delle pagine apposite, dedicate all’evento: centinaia di persone hanno già confermato la loro presenza. L’orario? Indefinito. Come sottolinea Gianluca, “ci sono ventiquattro ore di tempo per arrivare li. Ognuno può arrivare quando vuole. Io preferisco esserci la mattina”. Non è importante l’orario, nè le persone con le quali si decide di andare…ma esserci. Per rispondere ad una sorta di chiamata. Come scrisse Verdone sul suo profilo social qualche anno fa, “nel sapere che ancora, anno dopo anno, si svolge, in omaggio al mio primo film Un sacco bello, il pellegrinaggio al “Palo della Morte”, dove il bullo dava appuntamento a Sergio per andare in Polonia, mi riempie di commozione. Nonostante sia un avvenimento immaginario, abbraccio con affetto chi andrà lì per ricordare un momento di poesia legato a Roma”.