“Fermiamo il massacro”: via dai muri tutti gli striscioni sulla crisi in Medio Oriente

Lo striscione di solidarietà alla Palestina al circolo Arci Sparwasser al Pigneto è stato rimosso dall’Ufficio Speciale Decoro Urbano di Roma Capitale. 

Era stato affisso nei giorni scorsi e recitava “Fermiamo il massacro – Free Palestine” e invocava il cessate il fuoco. La notizia arriva dal circolo, che ha spiegato che ieri mattina sono arrivati i funzionari pubblici intorno alle 11.30 mentre il circolo era chiuso, per togliere il manifesto.

Striscione Palestina rimosso
Striscione Palestina rimosso (Foto di Facebook) – roma.cityrumors.it

I funzionari si sono presentati questa mattina, intorno alle ore 11.30, a circolo chiuso. Armati di scala, hanno rimosso lo striscione senza contattare preventivamente il circolo, che ha ricevuto la segnalazione tramite i propri canali social grazie a una passante“, si legge in un post pubblicato dal Circolo su Facebook

Sono arrivati con una scala, come ha segnalato una ragazza che ha contattato i responsabili del circolo per avvisarli. Francesco Pellas, presidente Arci Sparwasser, ha dichiarato: “Da otto anni utilizziamo lo spazio del tetto del circolo per lanciare messaggi ecologisti, femministi, pacifisti, di solidarietà attiva. Non era mai capitato nulla di simile, nessuno striscione era mai stato rimosso. Siamo profondamente indignati per questo atto, che prima di tutto lede la libertà di espressione. Siamo al punto che perfino un appello a fermare il massacro viene considerato un messaggio da censurare”.


La rimozione di questo striscione rientra nell’operazione di rimozione ordinata dalla Questura di Roma che riguarda tutte le scritte, i manifesti e gli striscioni con messaggi riguardanti i bombardamenti israeliani su Gaza e più in generale alla crisi in Medio Oriente. Il timore è che essi possano innescare tensioni.

Le prossime scritte da rimuovere

Le prossime scritte finite nella black list, sono quelle in via della Marranella “Non è una guerra, è un genocidio” e “Palestina Libera”. E ancora in via Tempesta, “Free Palestine”, oltre che alcune affissioni di manifesti con la bandiera della Palestina. In altri casi la Questura ha chiesto di rimuovere manifesti con i nomi e i volti dei civili rapiti da Hamas, e anche la scritta “Hamas terrorista”. 

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