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Cronaca Roma

Esquilino zona rossa: l’allarme nella capitale, aumentano i controlli

​A partire da gennaio 2025, il quartiere Esquilino e l’area circostante la stazione Termini a Roma sono state designate come “zona rossa” nel contesto di un’iniziativa volta a incrementare la sicurezza urbana.

Questa misura, già applicata in città come Firenze, Bologna, Milano e Napoli, mira a contrastare fenomeni di microcriminalità e degrado urbano, garantendo una maggiore tutela per residenti e turisti, specialmente in vista dell’afflusso previsto per il Giubileo. ​

Esquilino zona rossa: l’allarme nella capitale, aumentano i controlli (Roma.CityRumors.it)

La “zona rossa” copre interamente il quartiere Esquilino e l’area adiacente alla stazione Termini, punti nevralgici per il flusso turistico e spesso teatro di episodi di criminalità. L’istituzione di questa zona prevede l’aumento della presenza delle forze dell’ordine e l’applicazione del Daspo urbano, che consente l’allontanamento di individui con precedenti penali o considerati pericolosi. L’obiettivo è garantire la sicurezza e la serenità di chi vive e visita queste aree. ​

Inizialmente, la misura è stata prevista per una durata di tre mesi, con la possibilità di estenderla per l’intero anno del Giubileo, in base ai risultati ottenuti e alle esigenze emergenti. Questa flessibilità permette alle autorità di adattare le strategie di sicurezza in funzione delle dinamiche territoriali e dell’afflusso turistico. ​

Risultati attesi e precedenti applicazioni

L’adozione delle “zone rosse” in altre città italiane ha già prodotto risultati significativi. Per esempio, a Firenze e Bologna, nei tre mesi precedenti l’implementazione a Roma, sono stati emessi 105 provvedimenti di allontanamento su 14.000 persone controllate. Questi dati suggeriscono che l’applicazione di misure simili nella Capitale potrebbe portare a un miglioramento delle condizioni di sicurezza nell’Esquilino e nelle zone limitrofe. ​

Risultati attesi e precedenti applicazioni (Roma.CityRumors.it)

La decisione di istituire una “zona rossa” ha suscitato diverse reazioni tra i residenti e le associazioni del quartiere. Alcuni vedono la misura come un passo necessario per ridurre la criminalità e migliorare la qualità della vita, mentre altri temono che possa portare a una stigmatizzazione dell’area e dei suoi abitanti. Le autorità locali hanno sottolineato l’importanza di affiancare alle misure repressive anche interventi sociali e culturali per promuovere la coesione sociale e il recupero urbano. ​

Contestualmente all’aumento dei controlli, sono stati avviati progetti di rigenerazione urbana per valorizzare l’Esquilino come “porta della città“. L’Ordine degli Architetti di Roma ha promosso il “Progetto Esquilino 2025 – Visioni e percorsi per una città in trasformazione”, con l’obiettivo di trasformare il quartiere in un laboratorio di innovazione e integrazione culturale. Queste iniziative mirano a migliorare l’aspetto urbanistico e la vivibilità dell’area, coinvolgendo attivamente la comunità locale. ​

L’istituzione della “zona rossa” all’Esquilino rappresenta una risposta concreta alle esigenze di sicurezza in una delle aree più sensibili di Roma. Tuttavia, per ottenere risultati duraturi, è fondamentale che queste misure siano integrate con interventi sociali e culturali che favoriscano l’inclusione e la partecipazione attiva dei cittadini. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile trasformare l’Esquilino in un esempio positivo di rigenerazione urbana e coesione sociale.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.