Dicerie, fake news ed errori: ecco gli errori più grandi commessi dagli studenti alla vigilia della partenza degli esami di maturità
Tutto pronto per l’inizio degli esami di maturità. Uno dei momenti più temuti per centinaia di migliaia di studenti, sta per arrivare. Nel Lazio saranno poco più di cinquantamila gli alunni che affronteranno gli esami, divisi in oltre settanta istituti. Come ogni anno le preoccupazioni e le ansie si mischiano alle notizie fake e alle voci di corridoio che rendono ogni esame particolare e unico.
Ma quali sono le dicerie più famose? Quali sono le fake news che stanno girando in rete o le convinzioni (sbagliate) che gli studenti si portano dietro alla vigilia dell’esame di maturità. Quasi un maturando su quattro pensa di poter tenere con sé lo smartphone durante le prove scritte di esame, mentre almeno uno su cinque pensa che può usare uno smartwatch. E qualcuno ancora cade nel tranello delle tracce reperibili online e rischia di passare la vigilia in bianco per trovarle. Il mito dei temi usciti in anticipo, evidentemente, non si riesce a superare.
Skuola.Net, il portale che da sempre da spazio agli studenti, ha creato una campagna di sensibilizzazione che si pone proprio l’obiettivo di “smontare” le principali notizie false sull’argomento. Se il 17% è consapevole che comunque i telefoni debbano rimanere rigorosamente spenti, il 6% pensa che si possano persino usare rischiando al massimo di essere richiamati o penalizzati in fase di correzione e non, come potrebbe avvenire, di vedere invalidato l’intero esame. Dicerie evidentemente frutto di una sbagliata valutazione. Secondo gli esperti, la quota di chi potrebbe incappare in un uso sbagliato dello smartphone salirebbe del venti per cento rispetto allo scorso anno. Secondo i maturandi, il ventisei per cento (un quarto degli studenti) pensa che la Polizia sia in grado di controllare gli smartphone “da remoto” per capire chi eventualmente sta copiando; cosa non corrispondente al vero. E addirittura quasi la metà (46%) ritiene che, durante gli esami, i membri della commissione possano perquisire i candidati, alla ricerca di oggetti proibiti.
Lo smartwatch, condizioni e dicerie
Un altro “sorvegliato speciale” è lo smartwatch. In questo caso sono molte le dicerie e la fake news: uno studente su sei (il diciassette per cento) è erroneamente convinto che l’orologio di ultima generazione si possa tranquillamente utilizzare durante le prove scritte, purchè non connesso ad internet. Un quattro per cento pensa invece che si possa tranquillamente utilizzare, anche se connesso alla rete. Tutte dicerie errate, visto che lo smartwatch non è utilizzabile per nessuna ragione (nonostante uno su cinque pensa esattamente il contrario).
C’è poi la grande e annosa questione relativa alle tracce del tema di italiano. Molti pensano ancora di poterle trovare in rete alla vigilia dell’esame. Solo il 76 per cento è conscio che online si possano leggere solo delle indiscrezioni, mentre il 24 per cento è convinto che gli argomenti verranno diffusi in anticipo. Il 4 per cento pensa che con le giuste mosse si possano mettere le mani con qualche ora di vantaggio sulle tracce vere e proprie. E oltre 1 su 3 immagina che il Ministero possa cambiare le tracce anche all’ultimo minuto. Così non stupisce che circa 1 su 7 sia tentato, nell’immediata vigilia della Maturità, di presidiare fino a tarda notte piattaforme social e siti specializzati sperando nell’imbeccata vincente. Tutte valutazioni che hanno portato le forze dell’ordine a muoversi in anticipo. Gli operatori del Commissariato di Polizia online anche quest’anno saranno perciò a disposizione dei ragazzi per rispondere a tutti i loro quesiti e dubbi sulle informazioni che circolano in Rete. Inoltre, un rappresentante della Polizia di Stato parteciperà alla tradizionale diretta di Skuola.net alla vigilia del primo giorno d’esami, per fare il proprio in bocca al lupo a tutti gli studenti protagonisti.
L’esperto: ecco le paure dei maturandi
Ma come vivono gli studenti chiamati a presentarsi agli esami, l’attesa? Quali sono le loro sensazioni. “Nove maturandi su dieci ci dicono che stanno provando ansia e stress correlati all’esame”, ha dichiarato Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net ai microfoni di Notizie.com. “Solo il 10% si sente tranquillo. In più la metà degli intervistati si dice meno preparata di quanto dovrebbe a causa della pandemia. In più c’è stato un altro elemento che ha creato disturbo: il capolavoro. Si tratta di un adempimento legato al portfolio e non alla maturità, ma molti professori lo hanno collegato proprio all’esame di Stato“.
Da sempre, il tema di italiano è una delle tappe più difficili da superare. “Gli studenti sull’analisi del testo temono l’autore sconosciuto. Teniamo anche conto che per sua natura l’analisi del testo non richiede obbligatoriamente la conoscenza dell’autore. Ma sicuramente averlo studiato può aiutare nello svolgimento della traccia. Gli studenti puntano molto su D’Annunzio. Bisogna anche dire che questo autore non è mai stato proposto. I maturandi sperano in Leopardi, che però non può essere proposto per l’analisi del testo perché la normativa prevede poeti da dopo l’Unità d’Italia. E quindi i nomi sono quelli di Pirandelli, Svevo, Ungaretti e Pascoli, anche se quest’ultimo era presente nelle tracce del 2022. Per quanto riguarda l’attualità, i temi più gettonati sono Matteotti e intelligenza artificiale. Qualcuno pensa anche all’atomica”, ha proseguito Grassucci.
Lo scandalo dei diplomifici
“Oggi annunciamo la conclusione del piano straordinario di vigilanza contro il fenomeno dei diplomifici. Nessuna tolleranza verso chi non rispetta la legge. Ribadiamo il nostro impegno costante per garantire standard di qualità a tutti gli studenti, che frequentino scuole statali o paritarie”. Così il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sulla chiusura del piano straordinario di vigilanza promosso dal Mim a novembre scorso. I controlli hanno riguardato 70 scuole paritarie di II grado in Campania, Lazio e Sicilia. Per 47 di queste le direzioni scolastiche regionali hanno già avviato le procedure per la revoca della parità