Stoccavano rifiuti illegalmente fino ad arrivare a 25 tonnellate di materiali accumulati; tre italiani a gestire il giro di smaltimento, che aveva come sede un terreno di circa mille metri quadrati nel Prenestino.
Diversi i sopralluoghi da parte degli agenti della guardia di finanza, poi la svolta dei controlli: batterie esauste di veicoli, materassi, pezzi di mobili, plastiche bruciate, oltre a pneumatici e materiale derivato da lavori di ristrutturazione edilizia. Non solo rifiuti comuni, dunque, ma anche speciali, in grado di arrecare parecchi danni all’ecosistema se smaltiti non correttamente.
L’area è ora in attesa delle operazioni di bonifica, mentre i tre italiani dovranno rispondere del reato di gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi.