Diffondono foto e video dello stupro commesso ai danni di una minorenne disabile: nei guai tre persone
Le accuse nei loro confronti sono a dir poco gravissime. Secondo quanto riportato da alcuni media e fonti di Roma pare che tre persone avrebbero stuprato una ragazzina minorenne. Quest’ultima, anni 14, disabile avrebbe vissuto le pene dell’inferno. Non soddisfatti della loro azione avrebbero filmato il tutto inviando foto e, appunto, video delle violenze commesse. Ed è per questo motivo che il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale della Capitale ha rinviato a giudizio tre uomini.
Gli aggressori in questione sono finiti a processo. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente gravi visto che si parla di violenza sessuale di gruppo aggravata dall’inferiorità fisica e psichica della vittima ed anche di diffusione di materiale pedo-pornografico. Nei guai ci sono finiti un uomo di 49 anni, uno di 47 ed un altro di 35. Tutti romani. Gli imputati in questione, attraverso i loro avvocati, avrebbero chiesto di essere sì processati, ma con il rito abbreviato. In questo caso si tratterebbe di un procedimento speciale: nel caso in cui dovessero ricevere una condanna avrebbero lo sconto di un terzo della pena.
Roma, minorenne disabile violentata: in tre a processo
Un episodio che si verificò nel 2022 e che fece molto rumore nella Capitale. In quella occasione la vittima aveva 14 anni. Secondo quanto riferito dal quotidiano “La Repubblica” pare che la ragazzina sia stata attirata in una vera e propria trappola. I tre ne avevano approfittato del fatto che avesse una sindrome neuropsichica (legge 104). Ad averla attirata nella propria abitazione il 47enne. Quest’ultimo l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali forzati.
Nell’abitazione erano presenti anche le altre due persone che avrebbero partecipato allo stupro. Uno di loro, successivamente, avrebbe ripreso il filmato della violenza con filmati e foto che sono stati inviati su WhatsApp a determinati contatti. Fino a quando il materiale non ha fatto il giro della rete provocando indignazione e shock. A quanto pare, però, questi abusi sarebbero continuati nel tempo.
Le telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso anche il 35enne partecipare. Proprio quest’ultimo, a suo carico, ha l’aggravante di aver commesso lo stesso reato cinque anni prima. Anche per il 49enne la pedina non era di certo pulita visto che ha anche lui l’aggravante della recidiva reiterata: a quanto pare avrebbe assistito allo stupro collegato in videochiamata mentre avveniva la violenza.