Massimo Ciccozzi, epidemiologo, spiega: “Non tutti devono vaccinarsi, ma ci sono delle persone che devono necessariamente farlo. Altrimenti il rischio è altissimo”
Continuano ad aumentare i casi di Dengue a Roma. Secondo l’ultimo bollettino diramato dall’Istituto Superiore di Sanità, sono 81 i casi confermati e trasmessi localmente in Italia e notificati al 20 novembre 2023. Questi casi sono riferiti a quattro episodi di trasmissione non collegati tra loro in provincia di Lodi (40 casi confermati), in provincia di Latina (2 casi) e in provincia di Roma (38 casi con esposizioni in diverse parti della città metropolitana di Roma e 1 caso ad Anzio, per cui sono in corso indagini per verificare eventuali collegamenti epidemiologici). Dall’inizio dell’anno sono stati notificati anche 246 casi di Dengue importati da altri Paesi, tra questi si segnala un decesso. I dati aggiornati sono disponibili online nella dashboard Dengue, aggiornata settimanalmente. La trasmissione autoctona del virus seppur in presenza di un numero limitato di casi, è in evoluzione.
Al momento, come sottolineano gli esperti, non esiste una vera e propria emergenza, ma i dati in aumento (e che riguardano soprattutto la capitale), portano gli osservatori a non sottovalutare ciò che sta accadendo. “Noi ci stiamo occupando di cambiamento climatico e malattie tropicali – sottolinea in esclusiva a Roma.Cityrumors.it Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di statistica medica ed epidemiologica molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – come la Dengue, la Wesnais e la Chikungunya. Abbiamo già pubblicato su Nature un saggio sulla Wesnais, abbiamo affrontato tutto ciò che riguarda la Chikungunya ed ora è arrivato il momento di parlare in modo serio e appropriato anche della Dengue”.
Professore, sulla Dengue c’è da stare in pensiero?
“Facciamo chiarezza. La Dengue è interessante ed è molto più importante rispetto alle altre due malattie. Perchè abbiamo avuto tanti casi in Italia e si è diffusa. Si diffonde attraverso le zanzare. Sulla Dengue, ultimamente è stato fatto anche un vaccino”.
Lei si sente di consigliarlo agli italiani?
“Onestamente non mi sento di consigliarlo. Ma semplicemente perchè, non siamo in una situazione endemica. Certo, se qualcuno si trova nelle condizioni di andare in una zona tropicale o sud tropicale, allora sarebbe giusto vaccinarsi. Ma altrimenti, perchè vaccinarsi in Italia? Non siamo in una situazione di pericolo”.
Come si diffonde e sviluppa la Dengue?
“Io credo che si tratti di uno sviluppo derivato dai viaggi. Sono usciti degli studi sulla Dengue autoctona, ma si riferiscono solo a tre sierotipi di Dengue. Insomma, è molto difficile avere un quadro completo. E’ già molto difficile trovare tre sierotipi che circolano nella stessa zona in Paesi tropicali o sub tropicali, come Brasile o Argentina. Figuriamoci qui. Io credo che si tratti di un contagio da viaggio. Sul fatto che possa essere autoctona, credo siano necessari ulteriori studi e conferme”.
Quindi?
“Credo sia molto più veritiera l’ipotesi che, una persona che si è trovata a viaggiare in luoghi tropicali o sub tropicali e che sia stata morsa da una zanzara, l’abbia portata in Italia e trasmessa poi ad altre persone. Questo non significa che siamo una zona in cui esiste uno sviluppo autoctono della malattia e che presto potremmo diventare endemici”
Quindi si può stare relativamente tranquilli?
“Secondo me bisogna invece stare molto attenti e non sottovalutare la situazione. L’allerta deve essere alta. Prima dicevo che il vaccino non è necessario per tutti. E lo confermo. Ma è chiaro che, una persona che deve recarsi in zone infette, è meglio se si premunisce. E poi c’è un’altra cosa da non sottovalutare”.
“Chi ha già preso la Dengue, deve assolutamente vaccinarsi. Il rischio è alto”
Quale?
“La persona che torna da una zona infetta, deve essere controllata con attenzione. E se ha preso la Dengue, si deve vaccinare”.
Dopo aver preso la Dengue?
“Si. La Dengue è terribile se tu prendi lo stesso sierotipo una seconda volta. Quindi il mio consiglio è rivolto essenzialmente a tutte le persone che sono state in zone endemiche e hanno già preso il virus: vaccinatevi, per non avere problemi. Così come è giusto vaccinarsi se si hanno in programma viaggi verso zone considerate endemiche”.
Quali sono i sintomi?
“I sintomi sono sempre gli stessi e sono simili a quelli influenzali: ecco perchè molti faticano a riconoscerla. Chiaramente chi viene da zone tropicali, non può sapere se e quante volte sia stato punto dalle zanzare e se queste erano infette. Ma è chiaro che, chi torna da quelle zone e riscontra dei sintomi influenzali, è meglio che si sottoponga al test. Se risulta positivo, una volta terminata la fase acuta, consiglio assolutamente di fare il vaccino. Ripeto ancora una volta: se qualcuno si becca lo stesso sierotipo per la seconda volta consecutiva, può avere dei seri problemi”.