Da dieci giorni senza corrente elettrica: il dramma di un condominio a Colli Aniene

La luce è stata staccata per morosità, con l’amministratore che risulta introvabile da giorni. Ecco come 150 persone sono costrette a vivere da giorni

Condomini costretti a salire a piedi fino all’ottavo piano perchè la palazzina si trova senza ascensore; frigoriferi e freezer fuori uso, case senza tv, radio e internet. Per oltre 150 condomini che abitano nel quartiere di Colli Aniene, la vita è diventata un vero inferno. Da dieci giorni si trovano a vivere senza luce. Impossibilitati a sfruttare la corrente per andare avanti con la vita di tutti i giorni.

Nel quartiere Colli Aniene un condominio di 150 persone è senza corrente elettrica da dieci giorni – Roma.Cityrumors.it

Immaginate cosa vuol dire trovarsi improvvisamente senza corrente elettrica. Senza la possibilità di caricare i telefoni cellulari o i pc. Con la televisione spenta e completamente scollegati dal mondo che ci circonda. Senza social, siti internet o altre possibilità. “E chi esce più di casa? Non ce la faccio a risalire”, dichiara una donna ai microfoni del Tg 3, costretta a raggiungere a piedi l’ottavo piano per raggiungere la sua abitazione. Le scale, poi vengono fatte nel buio più completo, con i condomini costretti ad illuminare la zona circostante attraverso le torce elettriche. Per la ricarica del telefono o di un wifi portatile che può generare internet per qualche ora (necessario soprattutto per chi si trova obbligato a lavorare da casa), molti residenti sono stati costretti a chiedere un aiuto ad amici e parenti. “Vado a casa di mia madre, a cinque chilometri da qui: ricarico i cellulari, pc e la saponetta elettronica che mi fa da router e poi torno a casa. Così per qualche ora riusciamo a non essere completamente isolati”, dichiara un uomo che vive nello stabile.

Amministratore introvabile: i cellulari alla portata di tutti

La luce è stata staccata per morosità, con una bolletta scaduta che ammonta a 9000 euro. Ma l’amministratore ha fatto perdere le sue tracce e non risponde ai residenti, che da giorni cercano di trovare una soluzione ad un vero e proprio dramma. Fuori il portone principale, i condomini sono stati costretti a lasciare un foglietto con tutti i telefoni cellulari. Non funzionando il citofono infatti, postini, corrieri o semplicemente, parenti o amici che vengono in visita, sono obbligati a telefonare per avvertire della loro presenza. Un particolare che però non aiuta certo dal punto di vista della sicurezza. “I nostri numeri di cellulare sono alla portata di tutti, ma è l’unico modo per poter andare avanti”.

I condomini costretti a mettere i propri cellulari per poter ricevere posta o visite – Roma.Cityrumors.it (Frame Rainews)

Torce, lampadine e la gara di solidarietà per i più fragili

Il porticato del palazzo è completamente al buio: “Noi ci muoviamo con le torce e le lampadinedichiara una donna – sia di sera che di mattina, visto che non si vede niente. I primi tre piani delle scale poi sono completamente ciechi, senza una finestra, con il solo muro”. E’ scattata anche una gara di solidarietà tra i condomini, per aiutare le persone più anziane e fragili: nelle palazzine esistono infatti coppie di anziani che vivono ai piani più rialzati e per le quali fare otto o nove piani di scale al giorno è praticamente impossibile. Molti residenti si sono attrezzati portando la spesa (beni giornalieri che devono essere consumati in poche ore, vista l’impossibilità di utilizzare i frigoriferi) a chi non riesce ad uscire.

Il coprifuoco dalle 4 di pomeriggio

Ma il problema riguarda anche le attività commerciali che sono presenti nello stesso plesso. “Noi chiudiamo presto, alle 3 o alle 4 di pomeriggio – dichiara una parrucchiera – a quell’ora comincia a fare buio e qui nel quartiere non passa più nessuno. E’ anche un discorso di sicurezza”. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, quando ad una certa ora del pomeriggio, scattava il coprifuoco.

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