Era tutto pronto per il matrimonio, ma la futura sposa ha detto “no”. Tutto normale fin qui, se non fosse che la protagonista è una 14enne e che le nozze erano state combinate dai genitori, due cittadini del Bangladesh residenti a Ostia. Denunciati dalla giovane, sono adesso indagati per i reati di maltrattamenti in famiglia e tentata induzione o costrizione al matrimonio. Su di loro adesso anche una misura cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicazione alla persona offesa, che si trova adesso in una struttura protetta.
La denuncia era arrivata lo scorso 13 novembre. La ragazzina era oggetto di violenze fisiche e verbali, in particolare da parte della madre e dal fratello, ogni qualvolta si ribellava al rispetto delle rigide regole della religione islamica imposte. Non solo la costrizione alle nozze. I suoi familiari le imponevano di indossare il velo islamico, controllavano le sue conversazioni telefoniche e l’utilizzo della televisione, le impedivano di frequentare i suoi coetanei fuori dalla scuola, anche picchiandola a ogni suo rifiuto di sottostare a tali imposizioni. Tutti comportamenti e regole condivise dal padre, il quale si dimostrava omissivo e connivente, e che voleva che la figlia si sposasse anziché continuare a studiare, pur sapendo che il suo sogno era quello di diventare un chirurgo.
Il 13 novembre la madre e la sorella maggiore le hanno detto che l’avrebbero portata con loro in Bangladesh per darla in sposa a un connazionale. Dopo aver manifestato il suo dissenso, veniva schiaffeggiata dal fratello, che la faceva cadere a terra facendole sbattere la testa contro l’armadio. A quel punto la giovane è scappata di casa ed è andata dai Carabinieri, per denunciare i fatti.
Fonte Il Messaggero”