A Roma un sabato ad alta tensione a causa del corteo pro Palestina. La città è blindata e sono in corso tutti i controlli delle forze dell’ordine
È un sabato di protesta e scontri a Roma. Intorno alle 14 ha preso il via il corteo, non autorizzato, in favore della Palestina. Una manifestazione che sin da subito ha alimentato preoccupazione tra le autorità locali tanto da autorizzare controlli in stazione e nei caselli autostradali.
Nonostante questo e la presenza di diverse pattuglie nei punti nevralgici della protesta, non sono mancati gli scontri durante la protesta. Come riferito dall’Ansa, tutto è iniziato intorno alle 17. Alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie, cartelloni stradali e bombe carta contro la polizia. Immediata la risposta delle forze dell’ordine con lacrimogeni e idranti per disperdere la folla. Al momento non si hanno notizie di feriti o di fermati.
Il ministro Piantedosi sull’allarme inflitrati
La macchina operativa per evitare scontri era partita da questa mattina e il ministro Piantedosi sperava che tutto poteva procedere per il meglio. “L‘allarme infiltrati è una preoccupazione che ormai abbiamo da tempo – sottolineava alla vigilia della manifestazione l’esponente del governo – ma voglio comunque essere ottimista per questo sabato“.
Il titolare dell’Interno aveva anche sottolineato come “ci sono due questioni da valutare con attenzione: la posizione di principio e quella operativa. Vedremo cosa succederà, ma non dimentichiamoci che si tratta di una manifestazioni illegale perché non autorizzata. Sono certo che il tutto, comunque, sarà gestito dalla polizia nel migliore dei modi senza provocare problemi all’ordine pubblico. Tutte le decisioni comunque saranno prese sul campo e in base allo scenario che si svilupperà“.
“Non tutti i manifestanti saranno in piazza”
Il ministro Piantedosi aveva anche confermato che “non tutti i manifestanti saranno in piazza“. La mobilitazione, infatti, non è stata autorizzata dalla Questura. Da parte delle autorità locali l’invito di spostare il corteo al prossimo 12 ottobre. Una richiesta non accettata e, di conseguenza, in questo sabato sono state centinaia le persone che daranno il proprio sostegno alla Palestina.
“Noi ci aspettiamo che ci sia un senso di responsabilità – il titolare degli Interni alla vigilia della protesta- e spero che comunque non ci siano ricadute importanti sull’ordine pubblico“.