Sono state scoperte in zona Castelli Romani due case di riposo completamente abusive, realizzate all’interno di dimore signorili.
La prima a Velletri, priva di qualsiasi autorizzazione amministrativa e sanitaria; la guardi di finanza ha trovato al suo interno tre anziani in pessime condizioni di assistenza, mentre ad Albano Laziale avevano trovato posto 7 persone. Una di queste era sistemata nel seminterrato, locale umido e pieno di muffa. Gli altri sei non erano certo in condizioni migliori, con camere sprovviste di riscaldamento e anch’esse coperte di muffa.
Nelle due case di riposo sono stati rinvenuti medicinali scaduti, alimenti privi di tracciabilità ed avariati, nonché personale non qualificato per la somministrazione dei farmaci previsti dai piani terapeutici rilasciati dai medici di famiglia.
L’incasso delle due strutture, stando alla documentazione rinvenuta e alle dichiarazioni rilasciate dai parenti degli ospiti, si aggirava per ciascuna su circa 100mila euro l’anno. All’esito delle indagini i volumi d’affari generati saranno segnalati all’Agenzia delle Entrate, essendo le attività sconosciute al Fisco e responsabili di aver impiegato manodopera in nero. A gestirle due donne di 53 e 67 anni – con precedenti per fatti analoghi – insieme alla figlia di una delle due, di 43 anni, tutte denunciate all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti e violazioni alla normativa sanitaria.