Casamonica, maxi operazione: arresti e confische per 20 milioni

Nuovo colpo al clan Casamonica: la polizia, su richiesta della Dda, ha eseguito sequestri e misure cautelari per associazione di stampo mafioso, estorsione, usura e intestazione fittizia di beni.

Il maxisequestro ha portato alla confisca di beni per 20 milioni di euro; l’operazione è andata avanti per tutta la giornata di ieri e sono stati impiegati più di 150 uomini. Sequestrata anche una villa con piscina, oltre a numerosi beni preziosi al suo interno e presenti in altre sedi. Droga e contanti nascosti nelle mura delle abitazioni, ma molti soldi venivano fatti uscire acquistando gioielli e orologi di alto valore: si arrivava a spendere anche 4mila euro al giorno.

Eppure per lo Stato Italiano risultavano nullatenenti; dichiaravano reddito zero, ma lo stile di vita era tutt’altro che paragonabile a persone con condizioni di vita disagiate. Fondamentali le intercettazioni, che hanno dimostrato l’esistenza di un sodalizio criminoso caratterizzato, nel suo operare, da modalità evidentemente mafiose. Tutti i collaboratori sono stati d’accordo nel definire i Casamonica un sistema complesso costituito da più nuclei familiari, collegati tra loro in maniera orizzontale e non verticistica, dediti a numerose attività criminali, i quali, pur essendo autonomi, sono sempre pronti a unirsi qualora vi sia necessità di far fronte a pericoli o minacce provenienti dall’esterno, in quanto legati da un comune senso di appartenenza alla medesima famiglia. 

Il gip Zsuzsa Mendola nell’ordinanza cautelare di 467 pagine scrive:
“Si tratta di un’organizzazione con una »struttura orizzontale la cui forza è dettata dall’appartenenza alla famiglia Casamonica”.
Mentre la sindaca Raggi posta su Twitter:
“Grazie a Polizia di Stato, Procura Roma e Antimafia per blitz contro Casamonica. Sferrato nuovo duro colpo a clan: arrestate 20 persone e sequestrati beni per 20 mlm euro. Una vittoria per Roma e i suoi cittadini. Avanti #ATestaAlta #FuoriLaMafiaDaRoma #NonAbbassianoLoSguardo“.

Infine, Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della Polizia ha spiegato:
“L’operazione è importante non soltanto per l’aspetto repressivo in quanto tale perché colpiamo il gruppo mafioso dei Casamonica, noti a Roma da tempo e che avevano colonizzato la parte Sud-Est della Capitale e in parte anche i Castelli.
A parte l’aspetto repressivo puro, che ha portato alla contestazione del 416 bis per questi soggetti considerati come appartenenti a un clan di mafia locale, c’è un aspetto importante che è quello patrimoniale perché abbiamo per la prima volta utilizzato un modello operativo che prevede anche l’intervento della Divisione anticrimine accanto alla Squadra mobile e quindi del Servizio Centrale anticrimine accanto allo Sco”.

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