Carminati torna nella sua villa a Sacrofano: è un uomo libero

Massimo Carminati è un uomo libero.
Due giorni fa è uscito dal carcere di Oristano, senza obbligo di firma o di dimora, è tornato nella sua villa in via Monte Cappelletto, nelle campagne di Sacrofano, poco a nord di Roma.

Ha scontato in prigione 5 anni e sette mesi, ma non sono più validi i termini per tenerlo dietro le sbarre. La sua pena, infatti, va ridefinita dalla Corte di Appello, dopo che l’accusa per mafia è caduta ed è rimasta solo quella di corruzione e altri reati minori.
Per questi motivi, il riesame ha autorizzato la scarcerazione.

La corte d’appello in questi anni ha rigettato tre richieste di scarcerazione, ma a tirare fuori Carminati è stata la scadenza dei termini. I suoi avvocati si sono basati sul meccanismo della contestazione a catena, certificando che la condanna del loro assistito non è ancora definitiva e che sono scaduti i termini per trattenerlo, perchè la Corte di Cassazione ha impiegato troppo tempo per la deposizione delle motivazioni della sentenza.

Il 22 ottobre scorso, infatti, la Cassazione emette una sentenza in cui viene smontato l’intero processo di Mafia Capitale, facendo decadere l’aggravante di stampo mafioso. Non solo, gli imputati diventano tutti criminali semplici e la principale accusa resta la corruzione. Sarà quindi l’Appello a dover rimodulare le condanne ed è tutto rinviato al secondo grado di giudizio. Se inizialmente Carminati avrebbe dovuto scontare 14 anni, la nuova scadenza di carcerazione è al 30 marzo 2020; tutti contavano sulla ridefinizione della condanna, ma la Cassazione, impiegando 8 mesi per le motivazioni della sentenza, fa decorrere questo termine e gli avvocati difensori presentano nuovamente istanza di scarcerazione.

Con una valutazione dai 4 agli 8 anni per il reato di corruzione, Carminati ha già scontato due terzi della condanna e dunque ha avuto la possibilità di tornare libero.

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