Botti di Capodanno, aumenta l’inquinamento a Roma

Nonostante l’ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri che vietava l’uso di petardi e fuochi d’artificio dal 31 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, Roma ha registrato un significativo aumento dell’inquinamento atmosferico a causa dei botti di Capodanno.

Le centraline dell’Arpa Lazio hanno rilevato livelli di polveri sottili PM10 ben oltre i limiti consentiti.

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Botti di Capodanno, aumenta l’inquinamento a Roma (Roma.CityRumors.it)

In particolare, la zona di Preneste ha registrato concentrazioni di PM10 pari a 162 µg/m³, superando di oltre tre volte la soglia massima di 50 µg/m³. Anche le aree di Cinecittà e Tiburtina hanno mostrato valori elevati, rispettivamente 143 e 140 µg/m³.

Questo incremento delle polveri sottili è attribuibile principalmente all’uso diffuso di fuochi d’artificio e petardi durante i festeggiamenti, nonostante il divieto in vigore. I botti rilasciano in atmosfera particolato fine e sostanze nocive, come diossine, che contribuiscono all’inquinamento dell’aria e rappresentano un rischio per la salute pubblica.

L’ordinanza non rispettata

L’ordinanza comunale mirava a prevenire tali problematiche, oltre a garantire la sicurezza di persone e animali. Tuttavia, l’ampio utilizzo di materiale pirotecnico ha vanificato gli sforzi delle autorità, evidenziando la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di controlli più efficaci per il rispetto delle normative.

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L’ordinanza non rispettata (Roma.CityRumors.it)

L’aumento dell’inquinamento atmosferico ha conseguenze dirette sulla salute dei cittadini, aggravando condizioni respiratorie preesistenti e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, l’impatto negativo si estende anche all’ambiente e alla fauna urbana, con numerosi animali domestici e selvatici che subiscono stress o perdono la vita a causa dei botti.

Per affrontare efficacemente questo problema, è fondamentale promuovere alternative più sicure e sostenibili per celebrare le festività, come spettacoli di luci o eventi musicali, riducendo così l’impatto ambientale e tutelando la salute pubblica. Inoltre, l’implementazione di campagne educative e l’aumento dei controlli potrebbero contribuire a una maggiore consapevolezza e al rispetto delle ordinanze, garantendo un ambiente più sano per tutti.

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