C’è una strada ad Ardea, tra le case basse di Tor San Lorenzo, che stamattina si è trasformata in teatro di una tragedia.
Succede tutto in pochi secondi, come sempre accade in questi casi. E in pochi secondi, la vita di una donna si spezza. Il resto è silenzio, sirene e quel senso di vuoto che resta quando un fatto del genere colpisce una comunità intera.
L’incidente è avvenuto nella mattina del 16 aprile, lungo via Campo di Carne, una delle arterie principali della zona. Due auto si sono scontrate violentemente, per cause ancora in fase di accertamento. L’impatto è stato così forte che uno dei veicoli si è ribaltato, finendo fuori strada.
Alla guida di una delle due auto c’era una donna di 58 anni, residente in zona. Per lei, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. I soccorritori del 118 sono arrivati in tempi rapidissimi, ma le ferite riportate nell’urto erano troppo gravi. È morta sul colpo, dicono le prime informazioni fornite dalla Polizia Locale di Ardea, che ha effettuato i rilievi.
L’altro automobilista, un uomo, è rimasto ferito. È stato trasportato all’ospedale Sant’Anna di Pomezia con diversi traumi, ma non sarebbe in pericolo di vita. Nel frattempo, via Campo di Carne è rimasta chiusa per ore, tra deviazioni, rilievi tecnici e le operazioni di rimozione dei mezzi coinvolti.
Non è la prima volta che questa strada viene segnalata dai residenti per la scarsa sicurezza e l’alta velocità con cui spesso si circola. La carreggiata non è ampia, la segnaletica è poca e l’illuminazione, in alcuni tratti, lascia a desiderare. Più di qualcuno nel quartiere parla da tempo della necessità di interventi concreti: rallentatori, dossi, dissuasori di velocità. Ma finora nulla è stato fatto.
Ora, con una nuova vittima da piangere, il tema torna in primo piano. C’è chi, tra i cittadini, chiede più controlli e chi invita a una maggiore consapevolezza da parte degli stessi automobilisti. Perché a volte, la differenza tra un tragitto normale e una tragedia, è una curva presa troppo in fretta o un attimo di distrazione.
La donna deceduta era conosciuta nel quartiere. Lavorava lì vicino e ogni giorno percorreva quella strada. Oggi non è mai arrivata a destinazione. Una quotidianità spezzata, che ci ricorda quanto la sicurezza stradale non sia un tema astratto, ma qualcosa che ci riguarda da vicino. Ogni giorno, ogni volta che accendiamo il motore e partiamo.
Resta il dolore, resta il silenzio. E resta anche una domanda aperta: quanto dobbiamo aspettare prima che davvero ci si prenda cura delle nostre strade con la stessa attenzione che dedichiamo ad altri temi più visibili?
Forse, la prossima volta che passiamo per Tor San Lorenzo, potremmo farlo con un pensiero rivolto a chi non c’è più. E con l’augurio che non sia solo l’ennesimo incidente dimenticato in fretta.