In seguito ad un’inchiesta del pm Pietro Pollidori, sono stati iscritti nel registro degli indagati 30 persone tra medici, infermieri e impiegati dell’ospedale Grassi.
La motivazione è la seguente: consentivano analisi gratuite ad amici e parenti. Oltre a qualche raccomandato. Inoltre alle analisi del sangue si aggiungevano anche quella delle urine, elettrocardiogramma e visita oculistica. Secondo gli investigatori, gli indagati aggiravano il Cup facendo passare i raccomandati.
Massimiliano Maselli, capogruppo regionale di Noi con l’Italia, afferma: “Ho richiesto al presidente Giuseppe Simeone di convocare la Commissione Sanità. E’ necessario che sulla vicenda, assai grave e delicata, e che vedrebbe arrecare un ingente danno al servizio sanitario nazionale, vengano dati da parte dei responsabili della Asl Roma 3 i necessari e opportuni chiarimenti”.
La Pisana si è così espressa: “La vicenda da quanto appreso nasce da segnalazioni anonime sulle quali la Asl aveva fatto le opportune verifiche e inoltrato le doverose segnalazioni alle autorità giudiziarie. La Regione Lazio ha inoltre richiesto questa mattina una relazione alla Direzione della Asl per chiarire i fatti e insieme all’Azienda è pronta a costituirsi parte civile”.