Il particolare evento ‘a scomparsa’ si tiene un paio di volte al mese, non bisogna farsi scappare l’occasione
La tradizione della produzione della birra, nei secoli, è stata portata avanti soprattutto da frati e monaci. La necessità di rendere l’acqua potabile – il luppolo ha proprietà antisettiche – ha permesso di raffinare l’arte, tanto che ancora oggi diversi monasteri e conventi ne producono tantissime varietà. Attorno alla bevanda si sono sempre venute a creare intere comunità.
A Roma, in particolare, c’è un posto che ha deciso di riprendere in mano questi valori, trasformandosi in uno spazio di condivisione per alcuni giorni al mese. Lo scopo è assolutamente benefico e per i più curiosi è possibile gustarsi una birra in un contesto particolare. E attenzione, qui non si producono conserve o bevande alcoliche ma ben altro!
Convento del ‘700 riconvertito in pub, succede a Trastevere
Il convento di San Francesco a Ripa, nel cuore della Capitale, quartiere Trastevere, sta facendo parlare molto di sé per un’iniziativa davvero fuori dal comune. Per dare una mano alle persone più in difficoltà, arrivate a bussare alla loro porta, i frati organizzano delle serate speciali. L’intento è quello di costruire uno spirito di comunità solido, che possa permettere a queste persone di riconquistare la propria vita.
La vicenda ha fatto il giro del mondo, è stato addirittura coinvolta la redazione del Gambero Rosso, che ha trovato l’operazione assolutamente vincente e, soprattutto, ha deciso mettere a disposizione alcuni corsi dell’Academy. Qui tantissimi ragazzi danno una mano in cambio di un’esperienza, vivono in convitto e contribuiscono alle spese con un canone mensile. E nel frattempo, oltre a conoscere tante nuove persone e a creare una ‘rete’, imparano anche un mestiere.
Per due volte al mese, circa, il convento del ‘700 si trasforma in un particolarissimo pub. Il menu viene ammodernato senza mettere da parte i piatti della tradizione, alle portate classiche si aggiungono i classici hamburger e patatine, oltre a un bancone per la birra alla spina. Non solo, perché viene anche allestito un palco dove volta per volta si esibiscono gruppi musicali provenienti da ogni angolo della città.
E il prezzo? Non c’è da preoccuparsi, anzi. A fianco di ogni pietanza non troverete nessuna cifra, le serate funzionano anche perché ognuno può offrire quanto vuole. Il ricavato ovviamente va in beneficenza, visto che l’obiettivo del progetto non è il guadagno ma la formazione degli ospiti che riversano in situazioni difficili.