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Cronaca Roma

300 auto rimosse nella notte, cosa è accaduto?

Immagina di parcheggiare come al solito sotto casa e, il mattino dopo, scoprire che la tua macchina è sparita.

È quello che è successo a molti romani in queste ore, quando circa 300 auto sono state rimosse nella notte senza preavviso, o quasi.

300 auto rimosse nella notte, cosa è accaduto? (Roma.CityRumors.it)

Tutto è partito da un evento eccezionale che ha cambiato la routine della capitale: i funerali di Papa Francesco. Per garantire la massima sicurezza e un’organizzazione impeccabile intorno a San Pietro e alle vie limitrofe, Roma si è trasformata. Transenne, strade chiuse, zone off-limits e, appunto, centinaia di veicoli da spostare.

Il problema? Non tutti i cittadini erano informati in modo chiaro. Molti raccontano di aver trovato cartelli di divieto posizionati solo poche ore prima, mentre altri sostengono di non aver visto alcun avviso. Il risultato è stato un risveglio decisamente amaro: oltre al disagio, anche multe salate da pagare per la rimozione forzata.

Chi si è trovato in questa situazione ha dovuto mettersi in fila per recuperare la propria auto dal deposito, con tutte le complicazioni del caso. Code interminabili, documenti da presentare, spese aggiuntive. Un’esperienza che in tanti, sicuramente, non dimenticheranno facilmente.

Il Comune di Roma, insieme alla Polizia Locale, aveva programmato la massiccia operazione per evitare che la presenza di veicoli potesse ostacolare i flussi di pellegrini, autorità e mezzi di soccorso durante le esequie. Tuttavia, la gestione della comunicazione ai cittadini si è rivelata meno efficace di quanto sperato.

Le zone delle auto rimosse

Un dettaglio interessante riguarda anche le zone coinvolte. Non si è trattato solo delle immediate vicinanze del Vaticano: le rimozioni sono avvenute anche in quartieri più lontani, da Prati a Trastevere, fino a toccare alcune aree di Testaccio e Monteverde. Insomma, una vera e propria mobilitazione urbana.

Le zone delle auto rimosse (Roma.CityRumors.it)

E mentre sui social le proteste si moltiplicavano – c’è chi ha parlato di “sottrazione forzata” e chi ha chiesto rimborsi – le autorità hanno difeso la scelta parlando di necessità impellenti legate all’ordine pubblico e alla sicurezza di un evento storico.

La gestione degli eventi straordinari in una città come Roma non è mai semplice. Ogni volta, però, ci si chiede se non esistano metodi più efficaci per conciliare sicurezza e rispetto per chi vive quotidianamente la città. Avvisi più tempestivi, alternative di parcheggio, piani di comunicazione più capillari: sono tutte idee che emergono puntualmente, ma che spesso restano sulla carta.

Alla fine, il punto resta: è giusto accettare simili disagi senza alternative? O forse, con un po’ più di attenzione, si potrebbe trovare un equilibrio migliore tra esigenze pubbliche e diritti dei cittadini?

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.