25 Novembre, la voce dei ragazzi: “Se un mio amico fa violenza su una donna lo denuncio” VIDEO

Una giornata particolare, con il pensiero e le riflessioni dei giovani che sanno bene quale sia uno dei problemi più gravi di questo momento

Uno dei problemi più seri e gravi della nostra epoca. Da tempo sottovalutato, forse ancora oggi. Troppo. La violenza sulle donne è un tema di cui si parla tanto, al di là che sia la giornata dedicata a questo argomento.

La panchina rossa
25 Novembre, la voce dei ragazzi: “Se un mio amico fa violenza su una donna lo denuncio” VIDEO (Ansa Foto) Romacityrumors.it

Per i giovani, ma non solo, è una situazione che deve mettere tutti sul chi va là tutti perché se ne parla e si discute solo e tanto quando succedono cose brutte e fatti gravi, come uno stupro o un femminicidio. Ce ne sono stati tanti, troppi. Se ne dovrebbe parlare ogni minuto, giorno e settimana. Va bene dedicare una giornata, ma va fatto sicuramente qualcosa di più e in maniera più pressante e incessante.

E’ questo che osservano tanti ragazzi che sono rimasti basiti e stupiti dalla superficialità e leggerezza a volte con cui viene trattato un argomento che dovrebbe unire tutti, nessuno escluso e a prescindere dalle idee e colori politici. Invece succede che a volte ci si divide per fesserie e stupidaggini.

Una violenza è una violenza, e non deve esistere. Mai“, la sintesi dei pensieri di tanti ragazzi che in questi giorni in famiglia, a scuola o ad alcuni convegni cercano di tenere alta l’attenzione su un tema su cui non bisogna mai abbassare la guardia. E colpisce che siano proprio i ragazzi a cercare di pressare le istituzioni a fare qualcosa di più di quello che si fa.

“Istruire e formare le nuove generazioni, così si combatte la violenza sulle donne”

Noi giovani dobbiamo fare tanto per sensibilizzare le persone su questo fenomeno brutto che c’è ed esiste, purtroppo nella vita di tutti i giorni“. A parlare sono i ragazzi che, spesso e volentieri, sembrano quelli che più di tanti altri hanno capito come si dovrebbe affrontare e disintegrare una volta per tutte un fenomeno “che deve essere limitato il più possibile“.

Informare, informarsi e diffondere un messaggio positivo e rassicurante per le persone che vogliono imparare e capire come “ci si comporta con le ragazze“, anche perché “tutti e tanti devono capire come poter proteggere una ragazza, una donna“. Per i ragazzi è importante che i giovani vengano istruiti, anche perché solo “istruire e formare le nuove generazioni è l’unico modo per cercare di debellare questo brutto fenomeno“.

Giornata contro la violenza sulle donne
“Istruire e formare le nuove generazioni, così si combatte la violenza sulle donne” (Ansa Foto) Romacityrumors.it

La maggior parte dei ragazzi insomma, sanno bene che il tema è delicato, Giulia Cecchettin era una loro coetanea, ma tra gli oltre cento femminicidi che ci sono stati nel 2023 e tanti altri nel 2024, ci sono donne di ogni età, mamme, nonne, zie, figlie e questo i ragazzi che vivono in questa società lo sanno bene.

Noi giovani dobbiamo essere i primi a combattere questo fenomeno che è davvero imbarazzante“, dicono alcuni di loro che hanno sentito le parole e l’esperienza di Gino Cecchettin, il papà di Giulia che tanto sta facendo per cercare di parlare ai ragazzi. “Non mi è mai capitato, ma se dovessi avere un amico che fa del male a una donna, lo andrei sicuro a denunciare, dice un ragazzo con la faccia di chi è rimasto colpito da quanto sta accadendo. Sentore questi ragazzi parlare e riflettere dà buone speranze.

 

 

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