Roma, alla scoperta della Chiesa dei Lampadari: capolavoro ancora poco conosciuto

Roma, incredibile viaggio nella Chiesa dei Lampadari: un vero e proprio capolavoro architettonico, ad oggi, ancora poco noto ai più.

Di frequente quando si parla di Roma viene utilizzata l’espressione “museo a cielo aperto”. Il motivo è davvero molto semplice ed è da ricercarsi negli sconfinati tesori che la città ha da offrire. Angolo dopo angolo si resta estasiati dalla bellezze dei monumenti, dei musei, dei parchi.

Chiesa dei Lampadari
Chiesa di Giovanni e Paolo (Instagram @eleonorapanetta_events) Roma.cityrumors.it

Sono davvero molteplici i luoghi iconici della Capitale, come ad esempio il Colosseo, il Pantheon. E ancora, Fontana di Trevi o la Città del Vaticano. Non basterebbe una vita intera per tutto ciò che una città come Roma ha da visitare. In questa grande lista di beni, occorre menzionare l’ancora poco conosciuta Chiesa dei Lampadari. 

Gli interni della Chiesa dei Lampadari

Conosciuta anche con il nome di Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, la celebre chiesa venne costruita nel 368 dall’allora senatore Bisante e con molta probabilità dal figlio Pammachio. La sua datazione risale al I – II secolo e divenne il luogo di culto  della comunità cristiana e successivamente luogo di sepoltura di Giovanni e Paolo.

Le fonti sono abbastanza discordanti e si dividono in due filoni distinti e separati: alcuni studiosi sostengono che fu abitata inizialmente dai due fratelli – martirizzati in seguito; mentre altri ambiti di ricerca confermano che appartenne proprio al fondatore della chiesa, ossia Pammachio.

Roma, alla scoperta della Chiesa dei Lampadari
Chiesa dei Lampadari (Instagram @pazzadiroma) Roma.cityrumors.it

Nel corso degli ha subito innumerevoli attacchi; il primo può essere datato intorno al primo sacco di Roma – nel 410 – e successivamente quando la città fu colpita da un violento terremoto. Colpo di grazia fu dato dai Normanni nel 1084. Pochi anni più tardi, però, l’allora Papa Pasquale ordinò lavori di restauro.

Di notevole pregio e interesse è il suo interno, suddiviso in tre navate, che ha perso molto dell’aspetto originario. Presenti ben dodici colonne che reggono a loro volta tredici archi. I staglia sullo sfondo un grande organo a canne che è stato costruito intorno alla fine del 1800 ed ampliato nei primi del ‘900.

Per quale motivo viene chiamata anche Chiesa dei Lampadari? Porta questo nome perché al suo interno sono stati posizionati dei veri e propri lampadari in cristallo che le danno conferito un aspetto nobiliare e regale. Una curiosità? Ogni anni sono davvero molte le coppie di sposi che scelgono di convolare a nozze nella famosa basilica – a pochi passi dal Colosseo.

Storicamente si sta parlando di un luogo ampiamente studiato a Roma, in quando proprio al di sotto sono state rinvenute importante testimonianze del periodo dell’Impero Romano. Gli edifici rinvenuti, cinque, sono conservati ad oggi in ottimo stato di conservazione.

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