Il luogo è tra i più affascinanti e meno conosciuti della Capitale, una gemma nascosta in pieno centro da visitare assolutamente
In questa particolarissima zona, proprio nel cuore di Roma, è possibile ammirare un incredibile cielo stellato anche in un giorno di pioggia o quando le nuvole coprono la volta celeste. Anzi, se è per questo si può godere di uno splendido firmamento anche quando fuori c’è il sole.
Si tratta di una delle perle dimenticate della Capitale, affascinante location ignorata dai più. Negli ultimi tempi, forse grazie ai social, sta tornando nuovamente a essere inserita negli itinerari di viaggiatori e non solo, visto che anche i cittadini avevano dimenticato l’esistenza di questo splendido luogo.
Respira la magica atmosfera dell’Arco dei Banchi a Roma
Un soffitto stellato che non ha niente da invidiare né al mosaico del Mausoleo di Galla Placidia né al capolavoro di Giotto custodito all’interno della Cappella degli Scrovegni a Padova.
Anche Roma ha il suo firmamento d’autore, si trova per l’esattezza tra via del Banco di Santo Spirito e via Paola, in pieno centro a due passi dal Pantheon, da piazza Navona e da Castel Sant’Angelo. Non tutti sono a conoscenza della sua esistenza ed è davvero un peccato perché si tratta di uno degli scorci più belli che la città ha da offrire.
Come è noto, proprio in questa zona aveva sviluppato la sua attività di banchiere Agostino Chigi, celebre armatore e imprenditore del XV secolo. Da qui un tempo passava l’intera vita finanziaria della Capitale, l’Arco dei Banchi prende il nome proprio dalle tante attività commerciali che presero piede nell’area e soprattutto nel particolare sottopassaggio. Negli ultimi anni questo piccolo capolavoro ha subito un’opera di restauro che l’ha riportato al suo antico splendore – nei decenni precedenti l’aveva un po’ perso.
Da sempre collega le due stradine – ma anche i rispettivi palazzi – e oltre a presentare un meraviglioso affresco di un cielo notturno illuminato vanta anche la presenza di un interessante dipinto della Vergine Maria – che ha rimpiazzato nell’Ottocento la precedente scultura lignea. È presente anche una targa, nei pressi dell’ingresso, che ricorda l’esondazione del fiume Tevere del 1277; piccola curiosità: l’acqua a causa della piena arrivò fino all’altezza a cui è stata posta la pietra commemorativa.