Lutto nel mondo del calcio: è morto Carlo Mazzone, allenatore anche della Roma. Aveva 86 anni.
Tutti lo conoscevano anche come Sor Carletto o Sor Magara, deteneva il record di panchine in Serie A: 792 ufficiali, 797 considerando i cinque spareggi. Ma nessun numero potrà mai spiegare quello che Carlo Mazzone ha rappresentato per il mondo del calcio. La sua faccia più genuina, sana e corretta. Un uomo che ha speso tutta la sua vita per il calcio: dagli esordi come giocatore alle prime esperienze in panchina. Ha allenato Ascoli (due volte), Fiorentina, Catanzaro, Bologna (tre volte), Lecce, Pescara, Cagliari, Napoli, Perugia, Brescia, Livorno e Roma

La sua Roma, la squadra che ha amato di più e con la quale ha sempre sentito un legame fortissimo. Mazzone ha allenato il club giallorosso tra il 1993 e il 1996. Ma non ha mai rescisso il cordone ombelicale con la squadra della sua città. Ha giocato (poco) con i giallorossi, ma quando si è seduto su quella panchina, chiamato da Franco Sensi, ha coronato un sogno. Ha vinto un derby 3-0 (indimenticabile la sua corsa sotto la Curva Sud), ha lanciato definitivamente Francesco Totti in serie A ed ha stretto un legame indissolubile con la città e i suoi tifosi.
Da Rossella Sensi a Totti: la “sua” Roma in lacrime
Rossella Sensi, figlia di Franco, presidente che lo chiamò alla guida della squadra, lo ricorda con affetto: “Un dolore enorme. Uno spazio incolmabile. Se ne va oggi un grande allenatore, un grandissimo uomo, un enorme romanista. Hai allenato la nostra Roma, la prima di papà. Ma hai fatto la storia di tutto il calcio italiano mostrando valori che oggi si trovano a fatica nel mondo dello sport, facendoti volere bene da tutti. Un gigante buono, un maestro. Ti ricorderò sempre con grande affetto mister. Mancherai a tutti”.
La società giallorossa lo ha ricordato con un commovente pensiero sui social: “Ciao Mister. Ti vorremo sempre un bene immenso. Forza Roma!” con un cuore giallo e uno rosso a rimarcare l’affetto del popolo giallorosso per l’ex tecnico classe 1937. Ancora più significativo il pensiero di Francesco Totti. Più di un figlio per lui: “Padre, mister, maestro. Semplicemente Carlo Mazzone. Eternamente grazie, mister“. La sua Roma lo ricorda con affetto. Per i calciatori che ha allenato nella capitale è stato più di un mister: “Mazzone era un uomo straordinario, certi personaggi così non esistono più nel calcio di adesso. Un uomo e un allenatore vero. Uno che ti parlava ‘a bomba’ in faccia, che non si nascondeva mai dietro a nessuno”, ha ricordato ai microfoni di Notizie.com Massimiliano Cappioli.

“Sono scioccato, sapevo che stava male, ma detta così, non sapevo nulla, mi dispiace per la famiglia. Lui è stata la storia, un bel pezzo di storia del nostro calcio, ha allenato in tante piazze, ha scoperto giocatori, altri li ha valorizzati e fatti rinascere. Sapeva bene come prendere i giocatori e sapeva bene far crescere i giovani nel modo giusto. Con me è stato buono, paziente e un grande maestro. Posso dire che è stato uno degli allenatori più importanti che ho avuto nella mia carriera“, ha ribadito Giuseppe Giannini a Notizie.com.
Il toccante ricordo dell’Ascoli
Mazzone è stato amato ovunque. Ascoli lo ha adottato. Amava la cittadina marchigiana, tanto da trasferirsi li e goderne la pace e la bellezza. “L’Ascoli Calcio 1898 FC S.p.A., il Patron Massimo Pulcinelli, la Dirigenza tutta, la prima squadra e lo staff sportivo, il settore giovanile e i dipendenti piangono la scomparsa di Carletto Mazzone: se ne va un’icona della storia bianconera, un allenatore d’altri tempi, un uomo straordinario che ha fatto della schiettezza, dell’umanità e della semplicità le sue caratteristiche principali. Simbolo e mito del calcio ascolano e italiano resterà per sempre negli annali del calcio. Il Club, profondamente commosso e addolorato, rivolge alla Famiglia le più sincere e sentite condoglianze. Ciao Carletto, ciao grande Uomo! Costantino ti accoglierà a braccia aperte!”. Riferimento a Costantino Rozzi, storico presidente bianconero, con il quale ha lavorato tanti anni. Nel 2019 gli è stata intitolata la tribuna est dello Stadio Cino e Lillo Del Duca di Ascoli Piceno e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.
Lazio e Atalanta, il ricordo dei rivali storici
La grandezza di Mazzone è dimostrata dagli affettuosi ricordi che anche le società rivali gli hanno concesso. La Lazio lo ha ricordato con affetto. “Il Presidente Claudio Lotito e la S.S. Lazio esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di mister Carlo Mazzone. Ci lascia una figura storica del nostro calcio, professionista esemplare che ha sempre interpretato con passione e dedizione il suo essere prima giocatore e poi tecnico, con il suo modo unico e speciale di stare in panchina”. La sua grande professionalità è stata evidenziata il 14 maggio del 2000, quando con il Perugia sconfisse la Juventus, permettendo proprio alla Lazio di festeggiare il secondo scudetto della sua storia.
Quando guidava il Brescia, che ne ha ricordato la memoria, ricordando che rimarrà per sempre nel cuore della città, fu protagonista di una corsa incredibile sotto la curva dei tifosi dell’Atalanta, per festeggiare la rete del 3-3. Nonostante la rivalità, anche il club nerazzurro lo ha salutato con affetto: “L’Atalanta esprime il suo cordoglio ai familiari per la scomparsa di Carlo Mazzone, avversario in campo di tante battaglie sportive”.