Lazio, Sarri: “Ho visto una differenza di carica emotiva e nervosa notevole”

Pesante sconfitta per la Lazio a Rotterdam contro il Feyenoord, una battuta d’arresto che complica il cammino nel girone di Champions League

La Lazio di Maurizio Sarri perde nettamente contro il Feyenoord e ora sarà costretta a vincere le prossime due partite casalinghe del girone per sperare ancora nella qualificazione. La squadra è apparsa la lontana parente di quella molto brillante in campionato e ha subito il palleggio degli olandesi per tutto l’arco della partita. Il messicano Gimenez si è dimostrato vera bestia nera della squadra biancoceleste, 5 gol in 3 partite contro la Lazio tra Europa League lo scorso anno e questa di Champions League.

Sarri allenatore della Lazio – Roma.Cityrumors.it – Ansa foto

 

L’allenatore della Lazio Maurizio Sarri è intervenuto ai microfoni delle televisioni nel post partita e ha parlato della sconfitta della Lazio contro il Feyenoord. “Abbiamo fatto un primo tempo timorosi, anche a giocare, impauriti dalla loro aggressività e dalla loro pressione. Quando abbiamo preso il primo gol era nell’aria e ci poteva stare. Quando abbiamo preso il secondo gol invece no. Il primo tempo si poteva chiudere 1-0, anche se il 2-0 era meritato. Abbiamo avuto nel secondo tempo delle palle gol. Il primo tempo non mi è affatto piaciuto. Serviva un atteggiamento molto più di personalità e invece siamo stati remissivi. Anche nel giocare la palla ho visto timore. Se fai tre passaggi bene con le squadre aggressive, vai in porta. Ho vista differenza nervosa, emotiva, molto notevole. Difficoltà difensive? C’è molto da lavorare su tutti e 100 metri di campo. Il pressing fatto con quella intensità non ha senso, stavamo sbagliando tutto perché li facevamo tornare dentro al campo. Negli ultimi 25-30 minuti abbiamo fatto qualcosa pìù di loro”.

Ora il cammino nel girone di Champions si è complicato?

Ora abbiamo due partite in casa e bisogna cercare di sfruttarle il più possibile e poi vediamo la classifica. In un girone di 6 partite se ne perdi una è problematica. La strada ancora lunga, speriamo di riuscire a risistemarla, ma se l’atteggiamento è questo non ce la facciamo. O diamo il 101% o facciamo tanta fatica a starci, in Champions noi siamo con l’acqua alla gola“.

L’allenatore toscano poi ha risposto alle domande dei cronisti in conferenza stampa.

La nostra pressione? È stata fatta male per tempi, per intensità, per continuità. Andando uno a 30 all’ora e l’altro piano piano, è normale che arrivassero da tutte le parti. Il problema è l’atteggiamento, di poca personalità. Sapevamo che sarebbe stata questa la partita, è difficile da digerire il primo tempo che abbiamo fatto. Il secondo gol non si può prendere, il primo era nell’aria. Ma il secondo no. È altrettanto evidente che, quando ti pressano con questa intensità, poi nei 20 minuti finali ti concedono qualcosa e così è stato. Se rimani in partita qualcosa ti concedono, ma quello che non mi è piaciuto è l’atteggiamento remissivo”.

Ancora sull’analisi della partita. 

Nel primo tempo siamo stati tutto fuorché una squadra di personalità. Squadra non pronta? Noi in questa competizione siamo con l’acqua alla gola. Dobbiamo camminare in punta di piedi per non bere. Se diamo il 101% possiamo salvarci, altrimenti andiamo tremendamente in difficoltà. Non penso che i ragazzi abbiano avuto meno voglia di giocare a calcio di altre sere. È meglio perdere un pallone per giocare in velocità che per toccarlo una volta in più. Sono tutti aspetti inconsci, difficilmente ponderabili. Se penso di aver sbagliato la formazione? Mettiamola così, abbiamo perso 3-1 e quindi sì. Non è che si va analizzare una partita persa perché un calciatore era fuori sintonia“.

E’ una sconfitta che fa preoccupare?

“Sono preoccupato di un aspetto, del fatto che questa squadra, anche nelle partite che fa bene, ha 10 o 15 minuti di vuoto totale. Quello ti lascia un minimo di preoccupazione perché ci sono delle partite in cui hai dei vuoti li paghi cari”.

In questi casi non è compito dell’allenatore porre un rimedio? 

“Quelli che sono entrati dalla panchina non sono entrati male. Se trovi la chiave su come incidere in maniera totale, le partite le vinci tutte. Sulle problematiche collettive sono più difficili da leggere”.

La disperazione dei giocatori della Lazio – Roma.Cityrunmors.it –

 

Quanto può incidere l’attitudine a giocare certe partite?

“Io faccio fatica a capirle certe cose. Il carattere, che si giochi in Champions o altre competizioni, io non lo capisco. Le partite sono partite. Capisco la pressione della Champions. Questa competizione prevede questo tipo di situazioni e di avversari. Faccio fatica a capirlo. Mi sarebbe piaciuto di più perdere per eccesso di faccia di cazzo, mi sarebbe piaciuto di più come atteggiamento”.

C’è una spiegazione per aver lasciato fuori alcuni giocatori che stavano andando bene?

“Sono stato criticato per aver fatto giocare sempre gli stessi, adesso vengo criticato perché ruoto troppo... Mettetevi d’accordo. Li ho tenuti in panchina perché li ho avevo fatti giocare sabato sera. Poi contro una squadra del genere vai a scegliere la tecnica o la fisicità? Io ho più il rammarico per non aver fatto giocare Kamada. Se si esclude l’aspetto tecnico, forse era più una partita da Guendouzi. E Ciro non si può abbandonare. Se si fa giocare sempre Castellanos, Immobile non si riprende mai“.

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