Alla vigilia della delicata sfida contro la prima in classifica, in programma domani allo stadio Olimpico, il centrocampista della squadra di Maurizio Sarri spiega le sensazioni dello spogliatoio
Momento particolare quello della Lazio. La sconfitta di Madrid non può comunque cancellare il buon cammino fatto dagli uomini di Sarri in Champions League e la conseguente qualificazione agli ottavi di finale, però è in campionato che la squadra biancoceleste continua ad avere troppi alti e bassi per permetterle di provare a risalire la classifica.

Domani l’occasione però è ghiotta per resettare tutto quello detto e fatto fino ad ora, perchè allo Stadio Olimpico alle 20:45 arriva la capolista Inter con l’ex Simone Inzaghi in panchina. La possibilità per una grande prova d’orgoglio per un squadra che finora in campionato, a parte la vittoria in casa dei Campioni d’Italia del Napoli, non ha compiuto acuti degni di nota. Di questo e di molto altro ha parlato Nicolò Rovella presentatosi in conferenza stampa a Formello alla vigilia del match.
Partita molto importante
Alti e bassi. Troppi cali di tensione. Dalla clamorosa sconfitta a Salerno, alla vittoria stentata con il Cagliari, ridotto in dieci in casa fino all’ennesima rimonta, subita l’ultima settimana a Verona, in questa stagione. Questo il cammino della truppa biancoceleste attesa dal big match contro la capolista Inter. “Per noi è una partita molto importante, servirà attenzione e voglia di fare. La gara contro l’Inter può servire per riprenderci emotivamente“, esordisce Rovella in sala stampa, che poi aggiunge: “Contro l’Inter è stata la mia prima partita in A. La mia famiglia tifa Inter e ho iniziato a giocare all’Accademia, squadra associata all’Inter. Spero che la mia famiglia domani faccia il tifo per me. La corsa Scudetto? L’Inter ha qualcosa in più della Juventus, ma non lo so, sono due squadre fortissime. Spero che domani facciamo uno scherzetto ai nerazzurri“. La famiglia del neo centrocampista laziale è tutta di fede interista, sarà quindi una partita particolare per loro. “Per me l’Inter è stata la prima partita che ho fatto in A, la mia famiglia è tutta interista. Spero che tifino per me. Per me ha un sapore diverso, ho iniziato nell’Accademia che era associata ai nerazzurri”.
Il momento della squadra
“La qualificazione agli ottavi di Champions è un traguardo importante e non scontato, e anche la qualificazione ai quarti di Coppa. In campionato siamo indietro ma siamo lì. Personalmente sarà un bel banco di prova. Credo di essere migliorato nella fase difensiva, come mi ha chiesto il mister. Sicuramente devo fare di più in fase di possesso per andare più avanti con il mio raggio d’azione”.

La Nazionale e il rapporto con il gol
La nazionale la guardo sempre, lo spero, ma so che devo fare ancora meglio. Segno poco? Sì, ma il ruolo del regista è lontano, è difficile arrivarci, ma devo migliorare, magari anche con conclusioni da fuori. Sono pochi i registi che segnano tanto, tranne quelli che calciano rigori o punizioni. Noi pensiamo a fare bene in campo, a divertirci e a giocare. Siamo in lotta per tutti gli obiettivi, le conclusioni vanno tirate alla fine. La squadra per me è molto forte. Possiamo giocarcela per entrare in Champions. Magari serve qualche gol in più e subirne qualcuno in meno, però dobbiamo continuare come stiamo facendo”.
Sorteggi Champions League
“Non lo so, sono sincero. Avevo detto il Real Madrid quando sono arrivato, è il mio sogno giocare al Bernabeu. Quindi dico Real“. Infine, elogio al suo allenatore e mentore, Maurizio Sarri: “Sono venuto per l’ambiente e anche per il mister. Lo confermo. Mi ha aiutato tantissimo, anche i suoi collaboratori. Io confermo quello che avevo già detto su di lui”.