Gabriele Pin, doppio ex di Juventus e Lazio, sul big match dell’Allianz: “Sarri cercherà di dominare la partita, ma occhio alle transizioni e alla fisicità della Juve”
Sei anni con la maglia biancoceleste, tra meno nove, spareggi, promozioni, il derby di Paolo Di Canio e la costante crescita fino al ritorno in Europa. Gabriele Pin è stato uno dei protagonisti della Lazio che, a cavallo tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta, tornava a crescere e a regalare entusiasmo ed emozioni. Il centrocampista ha indossato la fascia di capitano del club biancoceleste. “Anni meravigliosi, ricchi di emozioni”, ma ha esordito in serie A con la Juventus. “Ho fatto tutto il settore giovanile, poi l’esordio e la vittoria dello scudetto con Trapattoni”.
Ai microfoni di Notizie.com, Gabriele Pin gioca in anticipo la sfida tra i biancocelesti e i bianconeri, big match della quarta giornata di campionato. “Che partita mi aspetto? “Credo che la Lazio cercherà di dominare il gioco, di prendere in mano il pallino della gara, come da suo Dna. La Juve è abile a ripartire, e sulle transizioni e le ripartenze la Lazio dovrà stare molto attenta. La Juve è pericolosissima, a volte micidiale sulle palle inattive, sulla fisicità. A volte i bianconeri non brillano per bellezza e qualità di gioco, ma hanno dei singoli importanti, con tanta qualità. Sarà comunque una gara equilibrata, tra due formazioni che giocheranno per lo stesso obiettivo”.
Pin, da centrocampista centrale, elogia la linea mediana biancoceleste: “Mi piace molto e devo dire che la Lazio ha costruito un centrocampo su misura per il tipo di gioco di Sarri. Giocatori di qualità, di gamba e dediti anche alla fase difensiva”. Pin lasciò la Juventus per imporsi alla Lazio, un percorso che quest’estate ha fatto anche Niccolò Rovella. Il centrocampista gioca nello stesso ruolo di Gabriele Pin, ma per adesso non ha ancora trovato spazio. “Rovella deve avere pazienza – continua l’ex capitano biancoceleste – perchè Sarri prima di mandarti in campo ti riempie di conoscenze, e non ti manda allo sbaraglio. Ma sarà sicuramente utile. I giocatori che sono arrivati mi piacciono molto ed hanno grandi potenzialità. Ripeto: serve pazienza, ma tra poco tra campionato, Champions e nazionali, ci sarà spazio per tutti. E sono sicuro che avranno tanto spazio alla fine. Discorso a parte per la Juve che invece, avendo solo il campionato non ha avuto bisogno di un centrocampo e di una rosa foltissima. Mi dispiace per la storia di Pogba”.
L’ex capitano biancoceleste, che per anni ha lavorato al fianco di Prandelli, diventandone il vice e condividendo anche le esperienze sulla panchina della Nazionale, è molto legato all’ambiente romano “La Lazio per me è la squadra alla quale sono più legato: sei anni, la fascia di capitano, la sofferenza nell’anno del meno nove, la gioia del ritorno in A, il derby di Di Canio: insomma, momenti indimenticabili”. Pin stima tantissimo Sarri: “La Lazio mi piace molto: ho sempre stimato Sarri, un allenatore che sa fare giocare bene. Come tutti i maestri di calcio, ha bisogno di tempo per costruire la squadra, ma quando i giocatori memorizzano gli insegnamenti di questi allenatori, poi è un bel vedere. E’ chiaro che poi la differenza la fa sempre la qualità dei singoli, ma le squadre di Sarri hanno una loro fisionomia ben precisa”.
Chiusura dedicata allo stadio Flaminio, che la Lazio potrebbe riprendere come impianto. Pin, ai microfoni di Notizie.com, ne sarebbe entusiasta. “Magari. Io non ho idea in che condizione sia e quanto sia la capienza. E’ chiaro che, chi sceglie di andare al Flaminio perde qualcosa in termini numerici e di incasso. Ma la sensazione che si viveva in quell’impianto era incredibile. Sentivi il fiato dei tifosi addosso, ti davano una carica incredibile e alla fine in un impianto così qualche punto in più lo porti per forza a casa”