Il prete anti mafia aggredito da un uomo durante una manifestazione. La solidarietà di tutto il mondo politico
Don Antonio Coluccia, il prete anti mafia, è stato aggredito ieri a Tor Bella Monaca, nel bel mezzo di una fiaccolata per la legalità. Un uomo, dopo averlo riconosciuto, ha provato ad investirlo con il motorino. A salvare il sacerdote è stato il pronto intervento di uno degli uomini della sua scorta, che si è frapposto tra l’aggressore e la vittima ed è stato sbalzato via. L’agente ha avuto però il tempo di estrarre l’arma e di fare fuoco nei confronti dell’aggressore.

Ad aggredire Don Antonio Coluccia è stato Sergio D. P. un pregiudicato bielorusso del 1995, già noto alle forze dell’ordine. Una volta riconosciuto il sacerdote si è affiancato con il suo scooter ed ha provato a colpirlo; ma dopo l’intervento dell’agente di scorta, è stato arrestato dalle forze dell’ordine. Ora si trova in ospedale, al pari dell’agente che lo ha colpito con un colpo di arma di fuoco. Entrambi sono stati trasportati al Vannini con un autoambulanza del 118.
Don Antonio Coluccia non intende fermarsi. Nonostante l’aggressione subita è pronto a tornare in prima linea. “L’aggressione non mi fermerà. Continuerò la mia battaglia che sto portando avanti contro la criminalità che controlla le piazze di spaccio a San Basilio, Quarticciolo e Tor Bella Monca”. Quartieri complicati, dove la malavita recita un ruolo di primaria importanza. Don Coluccia, da sempre, cerca di regalare ai giovani un’alternativa, promuovendo attività e coinvolgendoli in numerose iniziative.
Don Antonio Coluccia ha ricevuto le telefonate del ministro dell’Interno Piantedosi, del sindaco di Roma Gualtieri e di molte autorità, compreso il Capo della Polizia Vittorio Pisani, che si è sincerato anche delle condizioni cliniche del poliziotto addetto alla tutela del religioso, rimasto ferito. Il vice premier Antonio Tajani ha dichiarato: “Tutta la mia solidarietà a don Antonio Coluccia, sacerdote che combatte con coraggio i trafficanti di droga. A Tor Bella Monaca la criminalità sfida lo Stato, io con tutti i militanti di Forza Italia saremo sempre in prima linea con don Coluccia: nessuno spazio al crimine”. Sulla stessa linea anche Matteo Salvini: “Tutta la mia solidarietà e il mio appoggio a don Coluccia, uomo di Chiesa che combatte ogni tipo di droga per salvare ragazze e ragazzi. In bocca al lupo all’agente investito, tutto il mio disprezzo per l’infame criminale ferito”.
La solidarietà del Campidoglio

“Gravissima l’aggressione a Don Coluccia durante la marcia della legalità a Tor Bella Monaca. L’ho chiamato per esprimergli la vicinanza di tutta Roma e augurare pronta guarigione all’agente di scorta ferito. Violenza e mafie vanno contrastate con ogni mezzo”. Lo ha scritto su ‘X’, ex Twitter, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Solidarietà a Don Antonio Coluccia e agli agenti della sua scorta per l’aggressione ricevuta oggi a Tor Bella Monaca. Continueremo a sostenere con coraggio le sue battaglia contro le mafie e la criminalità organizzata per il bene di Roma. Sono certo che andrà avanti con il solito coraggio, la città é dalla sua parte”. Così, in una nota, l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi.
Il minisindaco di Tor Bella Monaca: “Addolorato”
“A don Antonio Coluccia va tutta la solidarietà e vicinanza della presidenza e dell’intero Consiglio del Municipio VI delle Torri per quanto accaduto oggi pomeriggio”. Così in una nota il presidente del Municipio VI delle Torri Nicola Franco. “Don Antonio è solito fare le sue passeggiate della legalità nelle zone più degradate d’Italia e, quando viene a Tor Bella Monaca, mi chiama sempre – ha aggiunto – Così è stato oggi, nonostante io non abbia potuto rispondergli per cause di lavoro. E mi addolora e mi fa rabbia sapere che oggi, in via dell’Archeologia, abbiano tentato di investirlo. Don Antonio non è solo un prete antimafia, è un amico a cui esprimo tutta la mia solidarietà per l’impegno e la dedizione che mette nella sua lotta alla criminalità e alla droga. I suoi sforzi devono dare molto fastidio ai clan mafiosi che gestiscono lo spaccio a Tor Bella Monaca, visto che un ragazzo ha tentato di investirlo. Un grazie di cuore all’agente della scorta che ha difeso don Antonio – conclude Franco – ma non possiamo tollerare queste intimidazioni. C’è bisogno di risorse, mezzi e uomini per riprendere il controllo di un’area come questa, per dire basta all’illegalità e per interrompere lo strapotere dei clan mafiosi”.