Start up: istruzioni per l’uso

In un periodo connotato da una forte disoccupazione giovanile, il metodo più diretto per scuotere drasticamente il mondo del lavoro è sicuramente la forma della start up.

Divenire “imprenditori di sé stessi” sulle orme dei giovani talentuosi alla Mark Zuckerberg sembra essere la formula vincente degli ultimi anni. Ma portare al successo una start up è davvero così facile oppure è semplicemente l’ultima moda in cui lanciarsi senza mezze misure?

La risposta potrebbe essere ambigua e, di certo, non facilmente individuabile. A mio parere, troppi giovani si gettano in un mondo troppo grande per loro, a volte, ed è, dunque, giusto e necessario capire cosa sono le start up e cosa significa fare business.

Anzitutto, mi rivolgo ai giovani ragazzi in cerca di successo, dovete avere bene in mente cosa significa start up: una start up è un’organizzazione temporanea in cerca di un modello di business scalabile, ripetibile, e che generi un profitto.

Nella sua definizione originaria, il concetto di startup si riferiva a una tipologia ben precisa di società: quelle che operavano nel settore dell’informatica e della tecnologia più evoluta, in grado di offrire soluzioni assolutamente all’avanguardia. Al contrario, oggi, si parla di start up identificando tutte quelle micro-realtà che nascono dalle idee di neo-imprenditori, i c.d. startupper, che decidono di investire capitali per concretizzare la loro idea.

E così, in linea di massima, oggi qualsiasi neo-azienda nei suoi primi due o tre anni di vita viene definita genericamente uno startup. Questo significa che una start up non è una grande azienda in miniatura, né tantomeno una riproduzione di un qualcosa che già esiste.

Se vuoi evitare di fallire nei primi tre anni di attività, la prima cosa da fare è redigere un business plan valido ed efficace in cui individuare gli obiettivi da perseguire nel breve e lungo periodo, analizzare dettagliatamente il mercato di riferimento, conoscere e valutare la concorrenza presente in quel settore di mercato e, last but not least, attuare delle vere e proprie strategie di mercato che possano attrarre capitale e, conseguentemente, investitori.

Subentra, dunque, la fase più delicata ovvero trovare un capitale adeguato ed un finanziatore che creda nella vostra idea almeno quanto voi. Sembra difficile, ma non è impossibile, infatti esistono i c.d. acceleratori o incubatori d’impresa, vale a dire delle società che investono capitale per permettere alla start up di divenire una realtà concreta ed effettiva, aiutandola, al contempo, a limitare i rischi connessi all’attività di impresa.

Ultima fase, la realizzazione dell’idea. Tale fase non è solo la più difficile, ma soprattutto la più imprevedibile. Sulla carta tanti progetti vincenti non hanno, poi, raggiunto i successi sperati. Le risposte possono essere varie e discutibili, ma di una cosa possiamo essere certi: l’incoscienza.

Difatti, uno startupper privo di un valido business plan e di capacità manageriali avrà sicuramente meno probabilità di avere successo rispetto ad uno startupper maturo da questo punto di vista.

Per prima cosa: accettate il cambiamento. Accettare di modificare il vostro business plan, di adeguare la vostra idea, di variare la realizzazione del piano, accettate di mettere in gioco tutte le vostre certezze. Il cambiamento è ciò che spinge in avanti le più grandi aziende, il cambiamento, l’innovazione, l’adeguarsi alle esigenze del consumatore. Restare sempre aggiornato è la carta vincente per stare sempre un passo in avanti rispetto agli altri.

Secondo consiglio: date valore ai numeri. Cosa significa precisamente questa affermazione? Nient’altro che non avere paura di mettere i numeri ai posti giusti ovvero prima di ogni grande iniziativa occorre procurarsi i numeri, dati, report o analisi statistiche che vi permettano di rendervi conto di ciò che voi potete offrire al settore di mercato cui vi rivolgete e, soprattutto, che vi permettano di calcolare tutti i rischi connessi a questa attività. Conoscere i numeri è fondamentale.

Ultimo consiglio: non munitevi solo di ottimi business plan, ma soprattutto ricorrete all’esperienza di grandi manager, che nella loro vita hanno portato al successo grandi aziende.

Imparare dagli errori altrui vi aiuterà a scongiurare grandi insuccessi!

 

Silvia Ciampitti

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