Introduzione al Sistema Bancario: La Storia parte 2

Con la soppressione dell’Ordine dei Templari nel 1318 venne meno un importante concorrente. Alla fine del duecento la più grande banca europea era la Gran Tavola dei Bonsignori di Siena. La grande banca non nacque però dai banchi di cambio delle valute che facevano prestiti, ma bensì dalle grandi compagnie commerciali che impiegavano profitti della propria attività dandoli in prestito. Non si trattava perciò di banche “pure”, come invece era la Gran Tavola. A partire dalla fine del XIII secolo venne a formarsi un flusso di capitale che, originandosi dalle regioni più ricche di moneta, si dirigeva verso altre regioni d’Europa in cui cominciava a paventarsi una cospicua richiesta di denaro. Importanza preponderante ebbero tre compagnie fiorentine, quelle dei Bardi, dei Peruzzi e degli Acciaiuoli, che tuttavia fallirono entro la fine del’300. Si trattava nonostante tutto di banche ramificate in tutta Europa, come la Compagnia de’ Bardi che, per esempio, aveva tra le altre, filiali a Barcellona, Siviglia, Maiorca, a Parigi e Gerusalemme.

Una curiosità è che l’interesse dei fiorentini a finanziare le guerre di conquista dei re d’Inghilterra era collegato al fatto che essi in cambio acquisivano il controllo della lana inglese, necessaria per l’arte della lana di Firenze. Nel ‘400 la più importante compagnia bancaria fu il Banco dei Medici che nel mentre si era ramificato tra gli altri a Roma, Venezia, Milano, Barletta, Napoli, Pisa Nizza, Avignone, Lione, Ginevra, Parigi, e Londra, e faceva prestiti ai Papi, ai re di Francia e d’Inghilterra, ai duchi di Borgogna. Anche nel caso dei Medici la ricchezza era stata accumulata in altri ambiti, come la fabbricazione dei panni di lana. Concorrenti dei Medici furono altri banchieri fiorentini come i Pazzi e gli Strozzi ma anche senesi come i Chigi.


di Claudio Fratocchi

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